martedì 11 ottobre 2022

Moody Blues - Seventh sojourn (1972)

Stasera mi è capitato di riascoltare dopo tanto tempo questo disco che, quando avevo 20 anni, mi piaceva da impazzire. 

Mi sono meravigliato nel constatare che anche ora mi suscita le stesse emozioni!



5 commenti:

Franco Battaglia ha detto...

Capita spesso di spulciare tra i cd e tirare fuori roba che non si ascolta da tempo.. apri con calma, riaccendi lo stereo, e ti lasci inondare da ciò che hai amato e che, ti accorgi con soddisfazione, di amare ancora. Bellissime queste sensazioni che riaprono scrigni polverosi ricchi di splendide percezioni. Una sorpresa tutta da gustare, atta ricreare anche una sorta di confort zone, come un sentirsi protetti, in confidenza con vecchi e fidati amici.

giorgio giorgi ha detto...

Esatto!

Annamaria ha detto...

Anche a me succede questo, con la musica ma non solo. Tempo fa ho riascoltato e poi pubblicato nel blog la mitica "A Whiter Shade of Pale" dei Procol Harum che mi ha provocato le stesse emozioni della mia giovinezza.
Ma una cosa analoga mi accade con i luoghi, come se appartenessi ai luoghi quasi che in quelli che ho più assiduamente frequentato nel tempo rimanesse qualcosa di me e poi, ritornando, potessi ritrovare intatti gli stati d'animo vissuti.
Una città che mi fa questo effetto, per esempio, è Milano nella quale non abito, ma che ho frequantato dai tempi dell'università e dove ancora vado spesso. Percorrere le sue strade o andare in stazione centrale è come rientrare in una sorta di ventre materno dove mi sento straordinariamente a casa e ho la sensazione di riappropriarmi di me stessa. E ogni volta questo ritorno mi fa star bene.
Scusa la lunghezza e grazie!

giorgio giorgi ha detto...

Ti capisco benissimo. Mi viene da pensare che i ricordi delle esperienze che ci hanno colpito nel profondo ci appartengono per sempre, perché hanno a che fare con la nostra essenza, a prescindere dall'età e dal tempo che è trascorso.

alberto bertow marabello ha detto...

A volte ci trovi proprio un pezzo del tuo passato, per cui emozionano ancora di più.