Stasera ho partecipato ad una iniziativa organizzata dall'associazione donne-medico di Modena: la proiezione del film L'albero di Antonia, seguita da un dibattito sul tema del prendersi cura dell'altro.
Antonia, la protagonista del film, si prende cura di tante persone: accoglie e rende felice una minorata psichica che subiva violenze nella propria famiglia, accoglie una donna con due figli rimasta senza casa, accoglie un prete che decide di rinunciare ai voti, consente alla propria figlia di farsi mettere incinta da un uomo allo scopo di tenere il bambino ma non il compagno, ecc.
Il punto importante è che mentre Antonia si prende cura degli altri, fa la stessa cosa anche con sè stessa, vivendo quindi le relazioni con gli altri e con sè stessa con disponibilità e gioia in un clima di verità.
Nel film non mancano momenti tragici, violenze e morti efferate, ma nella vita ci sta anche quello e la regista non fa nulla per nasconderlo.
Interessante il dibattito che ha seguito la proiezione del film: tra gli altri interventi, una dottoressa faceva notare come i medici considerino perlopiù solo negativamente la morte e tendano a difendersene considerandola un evento di routine, invece di viverla come un evento luttuoso ma naturale della vita umana; un altro medico ha accennato alla necessità di rapportarsi sempre meglio con i pazienti anche sul piano affettivo-relazionale.
Alla serata hanno partecipato più di cento persone, tra medici e infermieri, e mi è sembrato importante che si siano ritrovati per riflettere sul tema del prendersi cura dei pazienti attraverso l'ascolto, l'empatia e l'attenzione perchè a volte le persone, soprattutto gli anziani, si ammalano anche perchè non hanno nessuno che le ascolti, che presti loro attenzione, che voglia loro davvero bene e glielo manifesti.
E' vero che un medico di famiglia non può ascoltare tutti come se fosse uno psicologo, ma prendersi un po' cura della relazione col paziente, oltre che del suo corpo, è a mio avviso un comportamento fondamentale sia dal punto di vista umano che da quello terapeutico.