sabato 25 giugno 2022

perdersi e ritrovarsi

 


A volte mi chiedo perchè sia così facile perdersi di vista, come sia possibile che, senza rendercene conto, giorno dopo giorno, ci possiamo allontanare così tanto da noi stessi. 

Come fossimo un treno che, giunto ad uno scambio, imbocca un binario sbagliato che lo porta sempre più lontano dal suo itinerario naturale.

Eppure, dopo un po', dovremmo accorgerci che il panorama che vediamo dal finestrino non è quello che ci appartiene, che ci è estraneo.

Perché allora non scendiamo dal treno subito alla prima stazione e non cerchiamo di riprendere la giusta direzione?

Forse la pigrizia? 

Forse pensiamo che non è possibile cambiare treno e ci abbandoniamo a un destino che non è il nostro?

O forse perché abbiamo la tentazione di tornare indietro come i salmoni, invece di andare sempre avanti? 

In realtà non conviene cercare di tornare indietro, perché prima o poi l'energia vitale non scorrerebbe più dentro di noi e si ingolferebbe, facendoci sentire in una strada senza uscita.

Per fortuna, alle volte ci guardiamo dentro e ci chiediamo chi siamo davvero e dove vogliamo cercare di dirigere la nostra vita per sentirci ancora vivi.

Allora abbiamo la possibilità di ritrovarci, di recuperare il piacere di vivere e il senso della nostra esistenza.

Le parti di noi che si erano allontanate andando in direzioni diverse e perdendosi di vista si ricongiungono, cosicchè ci sentiamo tutt'uno con noi stessi e sopraggiunge la certezza della direzione verso cui è bene dirigersi.




domenica 19 giugno 2022

Alla vita: la fatica di cambiare

 Alla vita è un film molto bello, direi imperdibile, perchè lascia dentro qualcosa di importante che difficilmente si cancellerà. 

Il titolo è azzeccatissimo perché il film è veramente un inno alla vita, intesa come spinta a ricercare la propria essenza più vera e naturale.

Se almeno una volta nella vita avete sofferto profondamente perché vivevate una situazione esistenziale inadeguata che vi faceva stare malissimo ma non avevate il coraggio di cambiare strada, andate a vedere questo film. Solidarizzerete con la giovane protagonista che appartiene a una famiglia di ebrei ultraortodossi e sente che non riesce a stare più dentro a quel mondo fatto di regole troppo rigide e cerca di vincere la paura di uscirne per diventare libera di vivere a modo suo.

Bellissima la fotografia, la sceneggiatura e, soprattutto, la delicatezza assoluta con cui il tema è trattato. Ci si immedesima facilmente con la voglia di libertà, di poter essere se stessi dei due protagonisti e si sente tutto il peso della fatica che serve per ottenere questo cambiamento.

Due frasi memorabili nel film: la mamma che risponde al bambino che le chiede del futuro: ti metterai in cammino per andare verso te stesso e l'altra: essere diversi spesso significa essere se stessi.

Ultima notazione: un critico ha scritto che il film ha il difetto, soprattutto all'inizio, di essere molto lento.  Non è vero. Il problema è che non siamo più abituati a concepire il fatto che i cambiamenti radicali richiedono tempo e fatica, siamo abituati a credere scioccamente che tutto possa cambiare in poco tempo e con poca fatica, ma non è  vero! Non si può lavorare su cose profonde con fretta e superficialità. 


lunedì 13 giugno 2022

qualcosa di unico, qualcosa di nuovo

Cosa si può dire che non sia già stato detto?

Forse quello che si prova sul momento, quello che si sente dentro guardando una persona o un luogo di natura, ascoltando una musica, leggendo un libro o una notizia, riflettendo o lasciando vagare liberamente i nostri pensieri.

Forse noi siamo una poesia quando ascoltiamo le emozioni, i sentimenti veri e profondi che qualcosa ci comunica, quando possiamo dire che un pensiero, uno stato d'animo o un dubbio sono nostri fino in fondo, perché in essi ci riconosciamo in pieno.

Ascoltandoci sinceramente possiamo scoprire anche quello che non ci siamo mai detti, quello che abbiamo sempre tenuto nascosto a noi stessi per il timore di scoprire qualche scomoda verità.

Facciamo esperienza del nuovo solo se manteniamo sempre lo stato d'animo dell'esploratore, come se fosse sempre la prima volta che facciamo una cosa, anche se l'abbiamo vissuta mille volte.

Si può stare in relazione con la stessa persona per anni, ogni giorno vivendo un'esperienza nuova mentre si fanno le stesse cose, così come per un bambino è sempre nuovo alla stazione attendere e poi vedere sfrecciare davanti a sé un treno, sapendo che gli toglierà il respiro e gli scompiglierà i capelli come altri treni che sono già passati, ma quel treno, in quel momento, sarà diverso da tutti gli altri.

Al contrario, si può cambiare cento volte partner ma ripetere meccanicamente sempre lo stesso copione se il sentimento non è nuovo e non conferisce unicità ai gesti che si compiono. 

Ricordo un mio conoscente, che riusciva a sedurre con facilità molte donne e che una volta mi disse una frase tra le più terribili,  tristi e desolanti che io abbia mai udito: "Riesco a conquistare molte donne ma, cosa vuoi, l'unica cosa che davvero cambia ogni volta è soltanto il colore delle mutandine".