A volte mi chiedo perchè sia così facile perdersi di vista, come sia possibile che, senza rendercene conto, giorno dopo giorno, ci possiamo allontanare così tanto da noi stessi.
Come fossimo un treno che, giunto ad uno scambio, imbocca un binario sbagliato che lo porta sempre più lontano dal suo itinerario naturale.
Eppure, dopo un po', dovremmo accorgerci che il panorama che vediamo dal finestrino non è quello che ci appartiene, che ci è estraneo.
Perché allora non scendiamo dal treno subito alla prima stazione e non cerchiamo di riprendere la giusta direzione?
Forse la pigrizia?
Forse pensiamo che non è possibile cambiare treno e ci abbandoniamo a un destino che non è il nostro?
O forse perché abbiamo la tentazione di tornare indietro come i salmoni, invece di andare sempre avanti?
In realtà non conviene cercare di tornare indietro, perché prima o poi l'energia vitale non scorrerebbe più dentro di noi e si ingolferebbe, facendoci sentire in una strada senza uscita.
Per fortuna, alle volte ci guardiamo dentro e ci chiediamo chi siamo davvero e dove vogliamo cercare di dirigere la nostra vita per sentirci ancora vivi.
Allora abbiamo la possibilità di ritrovarci, di recuperare il piacere di vivere e il senso della nostra esistenza.
Le parti di noi che si erano allontanate andando in direzioni diverse e perdendosi di vista si ricongiungono, cosicchè ci sentiamo tutt'uno con noi stessi e sopraggiunge la certezza della direzione verso cui è bene dirigersi.