domenica 23 maggio 2021

genitori e figli

Quando si nasce non si ha quasi niente nel cuore, soltanto quello che si è sentito mentre si stava nella pancia della mamma.

Ma è dopo, quando si viene al mondo, che il cuore comincia a riempirsi di stimoli: belli, caldi e rassicuranti, oppure brutti, freddi e dolorosi.

La sicurezza e l'insicurezza nascono dalle relazioni affettive, dal benessere o dal malessere che esse creano.

Nessuno nasce buono o cattivo. E' l'affetto, la comprensione, l'accoglienza, il riconoscimento e il rispetto della identità dei figli ciò che fa la differenza.

Si dice che il mestiere di genitore è difficile, ma non è vero. E' faticoso perchè richiede pazienza, tempo e dedizione, Ma se si sa e si riesce ad amare, la relazione coi figli si sviluppa in modo naturale e dura per tutta la vita.

Se un genitore sta bene e ama suo figlio, anche il figlio starà bene e amerà il genitore.

E siccome nessuno è perfetto, non dobbiamo pretendere di essere dei genitori perfetti nè di avere dei figli perfetti: se accetteremo le loro imperfezioni, anche loro accetteranno le nostre. 

Se coi figli facciamo tutto quello che riusciamo a fare senza colpevolizzarci, anche i nostri figli impareranno a fare tutto il possibile senza sentirsi in colpa. 

Se non li imbrogliamo, anche loro saranno sinceri con noi.

Se non vorremo che loro siano diversi da quello che sono, loro non vorranno che noi siamo diversi da ciò che siamo, ci ameranno come noi li abbiamo amati e saremo per loro dei punti di riferimento proprio come loro lo saranno per noi.


domenica 9 maggio 2021

come viandanti nel tempo

 Il tempo che viviamo è importante perchè è limitato: è proprio il limite a dargli senso.

Se vivessimo un tempo infinito, esso avrebbe poco significato.
Lo dice anche la nostra esperienza: quando eravamo giovani sapevamo di avere ancora tanti anni davanti a noi e non avvertivamo troppo lo scorrere del tempo, mentre a una certa età ci si rende conto che non sono più tantissimi gli anni che si hanno ancora a disposizione e questa consapevolezza conferisce al tempo un valore maggiore.
Ricordare la finitezza della vita può essere il migliore stimolo a darsi da fare, a non sciupare le giornate nell'indifferenza o nella semplice speranza in un domani migliore.
D'altra parte, non bisogna nemmeno essere troppo ansiosi, non bisogna volere a tutti i costi trovare scorciatoie che ci permettano di realizzare troppo in fretta ciò che desideriamo.
Non è un caso che le più diffuse psicopatologie, l'ansia e la depressione, ruotino intorno al tempo, ma con segno opposto: da una parte il volere le cose in fretta e certe (ansia) e dall'altra il temere di non realizzare mai nulla (depressione).
Dobbiamo trovare un accordo con il Tempo, sincronizzare i nostri orologi interiori sulle diverse età della vita, a dispetto di chirurgie estetiche e pretese di eterna giovinezza, sforzandoci di percorrere il nostro cammino seguendo ritmi naturali.
Forse bisogna cercare di realizzare i progetti che ci stanno a cuore, quelli che coltiviamo con più sentimento dentro di noi, con la consapevolezza dei nostri limiti ma anche con la forza della nostra determinazione, della volontà, chiamando a raccolta tutte le nostre capacità per fare del nostro meglio, che è il massimo che possiamo fare.
Ricordandoci che ci sentiamo vivi quando ce la stiamo mettendo tutta, quando non abbiamo rinunciato a cercare, quando siamo come i viandanti che semplicemente amano camminare, quando non abbiamo troppa paura di quella parte di noi che è aperta al nuovo e al futuro, quando lottiamo per qualcosa in cui crediamo senza lasciarci distrarre troppo dai risultati.
Rammentandoci anche che qualche volta, sanamente, dobbiamo concederci di fermarci da qualche parte e riposare per tutto il tempo necessario a riprenderci e fare il pieno di nuove energie.