sabato 27 marzo 2021

del piacere e della necessità di covare

 


Opera di Giampaolo Tomassetti

Stamattina, appena sveglio, mi stavo godendo il calore del letto sotto al piumone, mentre la mia mente seguiva un immagine, un pensiero che mi portava lontano, ad altre immagini e ad altri pensieri.
E mi è apparso chiaro quanto sia importante covare al caldo i propri pensieri, i propri sentimenti.
Voglio dire che come le uova degli uccelli o di altri animali hanno bisogno di qualcuno che ci stia accovacciato sopra a lungo per proteggerle e dare loro calore, così anche ciò che comincia a circolare in modo spontaneo e un po' confuso nella nostra mente e nel nostro cuore ha bisogno di tempo, cura e calore per maturare, ha necessità insomma di essere covato per acquistare una forma e una sostanza più precise e più concrete.
Covare significa stare amorevolmente attorno al nostro uovo-idea o uovo-sentimento, stando attenti a non schiacciarlo col peso di conclusioni affrettate, creare cioè le condizioni ideali affinchè possa avvenire un processo naturale  di trasformazione.
Opera di Giampaolo Tomassetti
E dobbiamo covare con cura, con costanza e con piacere finché ci appare necessario: guai ad abbandonare il nido prima!
Ma stare lì a covare non è semplice.
Penso a quanti stimoli ci bombardano continuamente e ci distolgono dallo stimolo precedente, come se un uccello cambiasse l'uovo da covare ogni cinque minuti: sicuramente non nascerebbe niente e il calore della cova verrebbe disperso inutilmente.
Credo quindi che dovremmo cercare di selezionare con cura gli stimoli per covare solo quelli che sono per noi essenziali, senza volerci impegnare in troppe cose od occuparci di tutto.
Le magie riescono solo ai maghi e molto spesso sono illusioni.
E anche se all'inizio l'idea o il sentimento nascono in un lampo, da un'intuizione o un colpo di fulmine, con la stessa velocità dello spermatozoo che feconda l'uovo, dopo, per far nascere qualcosa di vitale, dobbiamo covarlo con assiduità, senza stancarci e senza abbandonare troppo presto il nostro progetto.

lunedì 22 marzo 2021

Stasera sono felice, oggi ho fatto il vaccino AstraZeneca

Mi  sento leggero, molto meno preoccupato, oggi ho fatto la prima dose del vaccino AstraZeneca. So che nel giro di un paio di settimane sarò al riparo dagli effetti più gravi del Covid, vedo il mio futuro più roseo. Mi sento liberato da un peso. Auguro a tutti voi di sentirvi presto così. È una sensazione di leggerezza quasi impensabile prima. Un altro mondo.

mercoledì 17 marzo 2021

decalogo per non andare mai in crisi

   1) ATTRIBUIRE SEMPRE LA COLPA DI CIO’ CHE CI ACCADE A QUALCUN ALTRO.


  2) NON CAMBIARE MAI IDEA SU QUALCOSA O SU QUALCUNO.

  3) NON IMPEGNARSI MAI A FONDO IN NESSUNA RELAZIONE AFFETTIVA.

  4) TRASCORRERE IL PROPRIO TEMPO FACENDO SEMPRE LE STESSE COSE, MEGLIO SE PRIVE DI SENSO.

  5) ESSERE MOLTO RIGIDI NELLE QUESTIONI MORALI OPPURE NON AVERE MORALE.

  6) FILOSOFARE O PONTIFICARE SULLA VITA SENZA VIVERLA IN PRIMA PERSONA.

  7) ESERCITARE RIGIDAMENTE IL POTERE CHE SI HA.

  8) NON AVERE ALCUNO SCRUPOLO NEL CERCARE DI ARRIVARE IN TUTTI I MODI POSSIBILI NELLE POSIZIONI DI COMANDO.

  9) CONSIDERARE LE PERSONE COME SE FOSSERO COSE.

10) RASSEGNARSI AL GRIGIORE DELLA VITA E SMETTERE DI SOGNARE.


lunedì 8 marzo 2021

lo stalking: l'altro è una parte di me una mia proprietà


Lo stalking è il comportamento di chi è attratto da una persona e la perseguita ossessivamente con telefonate, sms, appostamenti sotto casa, inseguimenti in auto, ecc. Spesso è oggetto di stalking un ex fidanzata/o o un coniuge che ha deciso di troncare la relazione.

La motivazione di questi comportamenti persecutori è quasi sempre il fatto che chi è stato lasciato non riesce a staccarsi dall'ex-partner, non accetta che egli sia ritornato ad essere una persona libera. Rimane fortissima in lui la speranza di un ripensamento dell'altro, che è oggetto di continue sollecitazioni che possono sfociare in minacce e violenza: lo stalker non accetta che l'altro non lo ami più e che possa amare un'altra persona.
Il nucleo patologico profondo dello stalker è il sentimento di possesso che egli ha nei confronti dell'ex-partner, come se egli fosse una parte del proprio corpo e della propria anima che, quindi, non ha il diritto di abbandonarlo e dimenticarlo.
Questo sentimento di possesso può esistere anche se non c'è stata tra i due una relazione, perché a volte lo stalker identifica una persona come il proprio partner ideale e non accetta che qualcuno gliela porti via: deve rimanere libera da vincoli, a sua  disposizione.
Per cercare di riconoscere un possibile stalker bisogna rivendicare, fin dall'inizio di una relazione, spazi naturali di libertà personale e vedere come l'altro reagisce. Se ci si rende conto che per l'altro il bisogno di controllarci e averci sempre al suo fianco è eccessivo, bisogna valutare attentamente la situazione.
Nel caso in cui siano già cominciate le molestie, occorrerà mantenere un atteggiamento di distacco assoluto, di chiusura totale delle comunicazioni, perché qualsiasi attenzione, qualsiasi frase, qualsiasi dialogo con lo stalker può venire da lui interpretato come il segnale di un cedimento alle sue aspettative, un incoraggiamento alla speranza di recuperare la relazione affettiva.
La maggior parte degli stalker sono maschi, ma esistono esempi anche al femminile. Purtroppo per molti maschi è quasi impossibile rendersi conto di avere dentro di sè una parte femminile con cui relazionarsi creativamente, per cui, per loro, è indispensabile avere a disposizione una donna che supplisca a questa mancanza.
Quando si pensa di iniziare una relazione con qualcuno bisognerebbe cercare di verificare se l'altro sia in grado di stare bene anche da solo o se noi siamo indispensabili per la sua esistenza. Coloro che non si sono evoluti, che non sono diventati autonomi affettivamente, dipendono dall'altro come i bambini piccoli dipendono dalla mamma e se la mamma si allontana da loro si sentono perduti e abbandonati, piangono, si arrabbiano e buttano tutto per aria. 
Solo una persona autonoma e indipendente affettivamente è una persona che sa rispettare la libertà dell'altro e quindi sa amarlo. Solo chi riesce a vivere anche da solo può desiderare la libertà dell'altro, perchè sa e accetta che l'altro è sempre un altro, non una parte di sè o una sua proprietà. Solo chi, seppur con dolore, riesce a vivere senza l'altro, non ci farà mai del male, perché ci ama davvero!