lunedì 8 marzo 2021

lo stalking: l'altro è una parte di me una mia proprietà


Lo stalking è il comportamento di chi è attratto da una persona e la perseguita ossessivamente con telefonate, sms, appostamenti sotto casa, inseguimenti in auto, ecc. Spesso è oggetto di stalking un ex fidanzata/o o un coniuge che ha deciso di troncare la relazione.

La motivazione di questi comportamenti persecutori è quasi sempre il fatto che chi è stato lasciato non riesce a staccarsi dall'ex-partner, non accetta che egli sia ritornato ad essere una persona libera. Rimane fortissima in lui la speranza di un ripensamento dell'altro, che è oggetto di continue sollecitazioni che possono sfociare in minacce e violenza: lo stalker non accetta che l'altro non lo ami più e che possa amare un'altra persona.
Il nucleo patologico profondo dello stalker è il sentimento di possesso che egli ha nei confronti dell'ex-partner, come se egli fosse una parte del proprio corpo e della propria anima che, quindi, non ha il diritto di abbandonarlo e dimenticarlo.
Questo sentimento di possesso può esistere anche se non c'è stata tra i due una relazione, perché a volte lo stalker identifica una persona come il proprio partner ideale e non accetta che qualcuno gliela porti via: deve rimanere libera da vincoli, a sua  disposizione.
Per cercare di riconoscere un possibile stalker bisogna rivendicare, fin dall'inizio di una relazione, spazi naturali di libertà personale e vedere come l'altro reagisce. Se ci si rende conto che per l'altro il bisogno di controllarci e averci sempre al suo fianco è eccessivo, bisogna valutare attentamente la situazione.
Nel caso in cui siano già cominciate le molestie, occorrerà mantenere un atteggiamento di distacco assoluto, di chiusura totale delle comunicazioni, perché qualsiasi attenzione, qualsiasi frase, qualsiasi dialogo con lo stalker può venire da lui interpretato come il segnale di un cedimento alle sue aspettative, un incoraggiamento alla speranza di recuperare la relazione affettiva.
La maggior parte degli stalker sono maschi, ma esistono esempi anche al femminile. Purtroppo per molti maschi è quasi impossibile rendersi conto di avere dentro di sè una parte femminile con cui relazionarsi creativamente, per cui, per loro, è indispensabile avere a disposizione una donna che supplisca a questa mancanza.
Quando si pensa di iniziare una relazione con qualcuno bisognerebbe cercare di verificare se l'altro sia in grado di stare bene anche da solo o se noi siamo indispensabili per la sua esistenza. Coloro che non si sono evoluti, che non sono diventati autonomi affettivamente, dipendono dall'altro come i bambini piccoli dipendono dalla mamma e se la mamma si allontana da loro si sentono perduti e abbandonati, piangono, si arrabbiano e buttano tutto per aria. 
Solo una persona autonoma e indipendente affettivamente è una persona che sa rispettare la libertà dell'altro e quindi sa amarlo. Solo chi riesce a vivere anche da solo può desiderare la libertà dell'altro, perchè sa e accetta che l'altro è sempre un altro, non una parte di sè o una sua proprietà. Solo chi, seppur con dolore, riesce a vivere senza l'altro, non ci farà mai del male, perché ci ama davvero!


6 commenti:

Verbena ha detto...

Molto interessante, come tanti altri suoi post, grazie.

alberto bertow marabello ha detto...

È amore, ma per se stessi, non certo per l'altro.
E forse nemmeno per se stessi

Franco Battaglia ha detto...

Tutto condivisibile, ma forse non sufficiente il solo verificare che la persona con la quale si instaura un rapporto, possa vivere un giorno facendo a meno di noi. Magari stava bene prima, da solo, perché non conosceva il nuovo "gioco". Bisognerebbe accertarsi anche che non sia fragile psichicamente, che sia equilibrato, magari verificando i suoi rapporti con amici e parenti. E' vero che si può impazzire "tutto insieme", ma qualche segnale si può sempre scorgere. Fidarsi di uno che ha avuto molte storie senza mai stalkerare il partner, se da un lato è buon segno per la propria incolumità.. dall'altro non lo è molto per la eventuale qualità e una prospettiva di durata del rapporto! ;)

giorgio giorgi ha detto...

@alberto: È così!

giorgio giorgi ha detto...

@franco: sono d'accordo. Il tema del possesso dell'altro credo sia comunque il padre di tutti i problemi: amore e potere (o possesso) sono l'antitesi l'uno dell'altro.

cristiana marzocchi ha detto...

Forse anche un ego spropositato di queste persone .
Cri