sabato 1 ottobre 2022

31-40 anni: nel mezzo del cammin di nostra vita

Questo è il decennio centrale della vita, non si è più giovani, non si ha più la sensazione di avere ancora tutta la vita davanti, ma non si avverte nemmeno che sta iniziando il declino. Si è nel mezzo del cammin di nostra vita: la parabola della vita è nel suo punto più alto.. 

Si può godere di ciò che si è costruito ma si può cominciare a temere di non riuscire più a realizzare tutti i propri desideri. 

In questo periodo è fondamentale cercare di fare chiarezza sulla direzione verso cui si vorrebbe portare la propria vita. 

Si è ancora in tempo a cambiare molte cose, ma bisogna occuparsi di sè seriamente perché in questo decennio si gettano le basi per una seconda metà della vita soddisfacente. Ci si deve chiedere cosa è davvero importante per noi. 

Per le donne che non hanno avuto figli è fondamentale ascoltarsi e chiedersi se vogliono diventare mamme oppure no. Per chi non ha un rapporto di coppia soddisfacente è necessario cercare di chiarirsi le idee in merito a questo tema. 

Ma, forse, la cosa più importante è capire se si sta bene con se stessi, se si è autonomi emotivamente e materialmente e, cosa forse più importante di tutte, se ci sono problemi di dipendenza irrisolti nel rapporto coi propri genitori.

Insomma, si è nel momento di massima pressione delle domande esistenziali più radicali. Come detto sopra, la parabola della vita è nel suo punto di massima altezza e nel prossimo decennio inizierà lentamente a declinare. 

È proprio adesso che si hanno le energie per fare cambiamenti importanti che ci possono portare a prendere decisioni che influenzeranno positivamente la nostra vita futura.

Siamo a metà del guado.







6 commenti:

Franco Battaglia ha detto...

A quarant'anni ho rivoluzionato la mia vita. E lo rifarei. Ero uno molto sicuro di se, con una vita impostata, una famiglia, dei valori, dei progetti. Di colpo la rivoluzione. La maturità l'ho trovata ben oltre i cinquanta. I tempi non sono uguali per tutti. Decisamente. ;)

Ernest ha detto...

e io proprio nel mezzo del cammin, ho divorziato, ho ritrovato l’amore, incontrato amici meravigliosi, ho avuta una bimba e mi son risposato.
Direi che ho preso una direzione.

Filippo ha detto...

Mi sono sentito al massimo di me stesso tra i 32 e i 36. A 36 da frate sono tornato laico. Dai 40 è iniziato per me il declino e mi sento un vecchietto, mi trascino, non vivo.

alberto bertow marabello ha detto...

Credo di essere indietro di un decennio (almeno) che queste cose le ho vissute più vhe altro tra i 40 e i 50. Se non mi spiccio a farmi venire la crisi di mezza età mi tocca vivere 140 anni almeno

giorgio giorgi ha detto...

@tutti: grazie per questi commenti che raccontano come la vita, per fortuna, sia imprevedibile.
Filippo, spero che tu possa trovare al più presto quel senso che adesso ti manca. Se riuscirai a fare in modo che la tua religiosità abbracci con piacere la tua laicità, secondo me sarai sulla strada giusta. Per stare bene bisogna far convivere armoniosamente gli opposti, non tenerli separati!

tittidiruolo ha detto...

A 50 anni esplosione di vita, consapevolezza dei limiti e delle capacità. Tanta voglia di vivere, finalmente me stessa.