domenica 24 dicembre 2023

Natale, la festa della nascita e dell'amore

Non ti sei mai goduto appieno la vita. Non sei mai riuscito a stare lì dov'eri, felice di essere quello che eri, coi tuoi limiti e le tue debolezze. Hai sempre cercato di superarti, di essere perfetto. Il mondo intorno a te doveva essere come tu pensavi che dovesse essere, col risultato di non essere mai in pace con te stesso. 

E ovviamente hai sempre fatto la stessa cosa con gli altri. Hai sempre preteso che gli altri fossero come tu volevi, li hai sempre contestati quando ti dicevano che la tua interpretazione delle loro frasi era diversa da quello che avevano realmente voluto dire. 

Vedevi una unica verità, la tua.

Adesso ti stai ricredendo, ti stai mettendo in discussione, cominci a capire di essere il peggior nemico di te stesso. Cominci a capire di non esserti mai amato veramente, di avere sempre preteso da te ciò che andava oltre le tue possibilità.

Adesso cominci ad accettare gli altri coi loro pregi e i loro difetti e stai cominciando a volere bene a te stesso per quello che sei, per ciò che riesci a fare, accogli anche le mancanze che hai.

Stai cominciando a capire davvero che l'amore e l'amicizia non sono collegati alle prestazioni, non sono sottoposti a nessuna condizione, tranne quelle della verità e della reciprocità. Stai imparando ad amare le tue parti meno brillanti e positive, che vuol dire accoglierle, empatizzare, solidarizzare con loro.

I migranti e i bisognosi sono dentro di te e ti chiedono di essere amati, sono le tue parti che hanno sofferto e che ti generano sofferenza. Se non farai definitivamente pace con loro, non sarai mai sereno e felice. Quello è il compito, non diventare sempre più bravo: il compito è essere capaci di andare verso il basso, dentro di te, senza avere paura di ciò che trovi, non di andare sempre più in alto e mostrare al mondo le parti migliori di te.

Devi fare pace con le tue paure, coi tuoi limiti, con le tue mancanze. Se lo farai o comincerai a farlo, potrai dire di avere reso davvero concreto il Natale, di avere festeggiato degnamente la festa della nascita (o rinascita) all'insegna dell'amore, innanzitutto per le tue parti più sofferenti e conseguentemente anche per gli altri. 

8 commenti:

alberto bertow marabello ha detto...

Augurio un po' singolare, ma molto azzeccato. Di per me son sempre stato più bravo ed accogliente con gli altri che con me stesso, ma chissà che prima o poi non si riuscirà tutti ad andare verso il fondo di noi stessi a cercare e trovare.
Auguroni Giorgio

giorgio giorgi ha detto...

Buone Feste e Buon 2024, Alberto!

Annamaria ha detto...

Anch'io trovo azzeccatissimo questo augurio, e pieno di saggezza.
Grazie di cuore, Giorgio, e buon Natale a te!

giorgio giorgi ha detto...

Auguri di cuore anche a te, Annamaria!

Franco Battaglia ha detto...

Buon Natale Giorgio.. ottima analisi, a parte il fatto che, di solito, chi pretende sempre dagli altri trovandoli insufficienti, gode un'ottima stima di se.. dobbiamo fare tutti un passo indietro, nei nostri confronti e verso gli altri, ma ho sempre pensato che l'onestà verso se stessi, l'obiettività reale, il riconoscere le debolezze, sia un lasciapassare di estrema validità, che permette poi rapporti autentici col prossimo.. finalmente quel fare pace che auspichi.. Buone Feste!!

giorgio giorgi ha detto...

Buone Feste e Buon Anno, Franco!7

Anonimo ha detto...

Semplificando :ama il prossimo tuo come te stesso.Non possiamo fare l' uno senza l'altro,giunti a questa consapevolezza e maturità spirituale possiamo addentrarci nel senso del Natale.

Grazie e buone festività anche a lei.

L.

giorgio giorgi ha detto...

Ricambio gli auguri. Buon 2024!