lunedì 28 novembre 2022

al limite

Prima di continuare a leggere questo post, distogliete lo sguardo dallo schermo e fermatevi tutto il tempo che desiderate ad ascoltare quali sentimenti e quali pensieri vi fa venire in mente la parola LIMITE.
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Quello del limite è uno dei temi fondamentali della nostra esistenza. Questo post non esisterebbe se non avesse un limite, un quadro non sarebbe un quadro se non avesse un limite, gli alberi non sarebbero alberi se non avessero un limite, niente avrebbe una identità definita se non avesse un limite, un bordo, un confine.
Nei test di psicologia che usano il disegno, spesso si traggono indicazioni sulla personalità del paziente osservando se ciò che è disegnato sta dentro al foglio, rispetta il limite del foglio o se va fuori dal limite.

Oltrepassare i limiti può essere pericoloso, oppure liberatorio, i limiti possono essere troppo stretti e angusti, oppure troppo larghi, quasi inesistenti, quindi si può sentire il bisogno di allargare i propri limiti o di averne di più stretti.
L'ideale, ovviamente, è di pacificarci coi limiti, accettare che ce ne siano alcuni sui quali non possiamo intervenire e a questi cercare di adattarci il più possibile, mentre ci dedichiamo, invece, a cercare di modificare quelli sui quali possiamo agire al fine di vivere meglio. Ovvio che questo discorso riguarda anche la morte, che non possiamo eliminare, e lo scorrere della vita, che non possiamo rallentare.
 
Il bambino tendenzialmente non ha limiti, se non quelli imposti dalla fatica fisica. I limiti ci vengono insegnati e sappiamo quanto nella società attuale questa cosa sia importante e purtroppo spesso trascurata o insegnata male. Perchè nella nostra cultura attuale il limite è sentito e vissuto prevalentemente come qualcosa di esclusivamente e totalmente negativo. Da qui nascono tante sofferenze e tante insofferenze.

Il tema del limite riguarda tutte le età, in modo particolare i bambini e gli adolescenti, che si trovano a dover imparare a limitare i propri impulsi e i propri desideri. Se ai giovani non vengono mostrati e insegnati anche gli aspetti positivi del limite, si rischia che identifichino il benessere con la totale mancanza di limiti, con le conseguenze devianti che ben conosciamo. D'altra parte, porre limiti troppo stretti può portare a ribellione oppure a chiusura rispetto al mondo esterno; ricordiamo che ci sono molti ragazzi che hanno paura di uscire dalla propria casa e andare serenamente nel mondo. In tanti ragazzi ci sono paure e timori di non essere sufficientemente adeguati alle relazioni sociali o di essere giudicati negativamente dagli altri.

Quello del limite è un tema che riguarda anche il nostro rapporto con gli altri (ama il prossimo tuo come te stesso): quanto devo amare me? quanto devo amare gli altri? Il mondo è pieno di narcisisti che privilegiano i propri bisogni, ma anche di persone che, al contrario, tendono a perdonare i difetti degli altri molto più di quanto non facciano con i propri, col risultato che non sono mai soddisfatte di se stesse.

P.S.: Sul tema del valore positivo dei limiti, trovate qualche spunto in questo mio post di dieci anni fa:
https://www.blogger.com/blog/post/edit/9150026362372771277/4147358254944397983 

 
  

4 commenti:

Franco Battaglia ha detto...

Il cielo ha limite? L'infinito ha limite? Dio ha limite? Questo post ha limite? Non so..dovrei provare a scrivere ottocentomila caratteri e vedere quando Blogspot dirà: basta.
Quanto devo amare me stesso, dici; quanto riesco ad amare gli altri come stesso, dico.
La nostra soddisfazione ha limite? La capacità di farci capire è decisamente limitata, purtroppo, e tendiamo a sopraffarli e non tenerli in considerazione i limiti, come ad Ischia ad esempio.
Del cielo nessuno si azzarda a descrivere dove sfocia, come si allunga, dove potrebbe finire. Ma del Suo Creatore sappiamo tutto, ma proprio tutto, lo abbiamo reso limitato. Ecco.. dove possiamo giochiamo a disegnarli i limiti, per concederci una sicurezza finta, effimera.

Annamaria ha detto...

Interessante, come sempre, il tuo post, Giorgio.
Di primo acchito, il limite mi fa venire in mente la siepe sul colle dell'Infinito leopardiano. E' proprio quella siepe che consente al poeta di abbandonarsi al sogno, all'immaginazione, di spingersi oltre con la fantasia e con le sensazioni.
Riconoscere e accettare i nostri limiti è saggezza, ma può essere anche stimolo a superarli im nome della sete di infinito che sta nel cuore di ogni essere umano Siamo tutti incompleti e aspiriamo invece a una completezza.
Grazie!

alberto bertow marabello ha detto...

La vera difficoltà, credo, sia capire quali siano i limiti buoni e quali quelli sbagliati da superare. Come in tutto capire cosa è bene e cosa è male. In genere il metro di giudizio credo che siano gli altri. Inteso in senso ampio. "Nuoce agli altri?" "non nuoce a nessuno?"
Ma non sempre è così facile.
io di mio nel mio farei quel che mi pare se non danneggia nessuno

Anonimo ha detto...

Quali,i sentimenti e i pensieri sulla parola limite ? Ne ho sentito il bisogno di rispondere un po' da primo acchito(come il bel commento di Annamaria),forse il modo più diretto e autentico che mette in equilibrio tutte le altre sfaccettature.

LIMITE = Prudenza !...vedendo davanti a me un cartello stradale ,metafora del nostro viaggio esistenziale e noi alla guida in un veicolo che un giorno abbandoneremo per ricongiungerci a Qualcuno che conosce tutto di noi, perfino il perché siamo difronte a questa parola adesso,e tu strumento di guida nelle sue mani che ci indichi il senso della meditazione...
E così facendo depongo in modo verbale il mio di limite fatto di sentimenti tradotti in parole...e il mio limite può coincidere e incontrarsi con quello di qualcun altro oppure non coincidere e scontrarsi,ma quanto è bello se ci facciamo un sorriso e ci stringiamo la mano però,imbarazzati entrambi nei propri veicoli ad esprimerci a gesti :dai incamminati sulla tua strada e l'altro no do a te la precedenza vai tu per primo...e avanti così per un po a capire quanto si è simili in umanità però..!Due limiti differenti che non si scontrano ma si incontrano...

"Quello del limite è un tema che riguarda anche il nostro rapporto con gli altri (ama il prossimo tuo come te stesso): quanto devo amare me? quanto devo amare gli altri? Il mondo è pieno di narcisisti che privilegiano i propri bisogni, ma anche di persone che, al contrario, tendono a perdonare i difetti degli altri molto più di quanto non facciano con i propri, col risultato che non sono mai soddisfatte di se stesse"

Se mentre sono su una strada non do precedenza quando devo,non rispetto i limiti di velocità,non mi fermo ad un semaforo rosso,non rispetto il divieto di sorpasso,non guardo a quella curva pericolosa in arrivo,non rallento per lavori in corso etc etc...non essendo stato prudente fuoriuscendo dai limiti ho amato me stesso e il mio prossimo?
Eppure non esiste persona che tema il viaggio, perché anche da fermo si trova su una strada esistenziale ad esplorare il senso del limite, inconsapevolmente quindi anche il non mettersi in gioco motivato a conoscere se stesso e la sua unicità diventa il suo limite.

Mentre le scrivo questo però mi sento anche di dire Grazie a qualcuno ...

Mi perdoni dottore per il lungo commento che ha tratto in inganno anche me,credendo di semplificarlo...non riesco a liquidare una " persona" con un rigo tipo :bel post,punto.
... anche questi sono limiti,prenderne atto è un bel passo avanti .Grazie e cordiali saluti.