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Immagine tratta dal film "Inside out" (Pixar, 2015) |
La notizia è che sette ragazzi e ragazze di 16 anni sono stati trasportati d'urgenza all'ospedale in coma etilico per aver ingurgitato bevande alcooliche in modo esagerato durante una nottata trascorsa in una discoteca della riviera romagnola che quella sera conteneva duemila persone.
Alcuni genitori, intervistati, hanno accusato con violenza i gestori della discoteca che, a loro dire, non hanno controllato a sufficienza che i minorenni non assumessero alcoolici durante l'evento. La discoteca è stata poi chiusa dal questore per dieci giorni.
Aldilà delle difficoltà di controllare se nei tavoli dove siedono minorenni e maggiorenni i primi si limitino a bere analcoolici, sappiamo tutti (a me lo dice mio figlio ventenne) che ci sono discoteche dove gli alcoolici vengono serviti senza controllo anche ai minorenni e questo è odioso e va punito rigorosamente.
Ma, detto questo, spero che questi genitori si siano anche interrogati sullo stato del loro rapporto col proprio figlio, il quale a 16 anni non ha maturato la consapevolezza e l'amore per se stesso per non farsi del male bevendo tanto alcool al punto di andare in coma etilico.
Spero che si siano chiesti se hanno trasmesso ai figli l'abc dei sentimenti, l'affetto profondo per se stessi e per gli altri, unitamente al dolore per il proprio e l'altrui stare male, sentimenti che sicuramente aiutano a non andarsi a cacciare con leggerezza in situazioni pericolose e ad alto rischio.
Perchè dietro a tutti questi comportamenti nei quali gli adolescenti mettono a repentaglio la propria vita (bere smodatamente alcool, guida spericolata, assunzione massiccia di sostanze stupefacenti, salti da balcone a balcone o da tetto a tetto, ecc.) c'è, a mio avviso, una quasi totale inconsapevolezza della bellezza dello stare al mondo, dell'importanza dei rapporti affettivi e della vita in generale; il rischio di morire a causa dei comportamenti che mettono in atto non sembra essere per loro molto importante.
Ora, è chiaro che il problema è anche sociale, ma la società non è un'entità astratta, siamo noi singoli che componiamo la società, creando famiglie e mettendo al mondo figli della cui formazione anche affettiva abbiamo la responsabilità almeno fino alla loro maggiore età.
Spero vivamente che i genitori di questi ragazzi, oltreché prendersela giustamente coi titolari della discoteca, trovino il tempo e il modo di parlare coi propri figli sgridandoli con amore, cioè comunicando con forza e chiarezza la loro grande arrabbiatura e il loro profondo dolore per il male che essi si sono provocati a causa dei loro stupidi comportamenti.
Questa arrabbiatura dovrebbe, a mio parere, essere espressa in modo tale da essere percepita dai figli non come uno sfogo contro di loro, ma per loro, come qualcosa che nasce da tre sentimenti uniti insieme: l'amore del genitore per i figli, il dolore per ciò che è successo e il profondo desiderio che essi vivano il più possibile sani, sereni e magari anche felici.