domenica 5 luglio 2020

la nostra identità, come un viaggio, cambia un po' ogni giorno

E' impossibile sapere con certezza, una volta per tutte, chi sono io, perchè le esperienze della vita ci fanno cambiare continuamente e non possiamo sapere come ci comporteremo di fronte a situazioni che non abbiamo mai vissuto prima.
Tuttavia, noi abbiamo una nostra identità, anche se si modifica nel tempo. L'importante è conoscere qual'è la nostra verità attuale, riuscendo a distinguere quali sono le aspettative degli altri su di noi da ciò che è autenticamente il nostro pensiero o il nostro sentimento.
In psicoterapia, questa è una delle mete più importanti da raggiungere: riconoscere quelle che sono le verità altrui, riservandosi il proprio spazio di libertà, di ascolto profondo di se stessi, per sentire quali sono i nostri autentici desideri e bisogni, al fine di cercare le vie migliori per poterli poi realizzare.
Con gli altri è bello dialogare, a patto che si salvaguardi e si rispetti il diritto reciproco di essere diversi, di avere il piacere di possedere due identità differenti.
Per conoscere sempre meglio la nostra identità non bisogna avere fretta, non ci sono facili scorciatoie: il processo che ci porta a prendere coscienza sempre di più di chi siamo veramente deve avere ritmi e tempi naturali e dura tutta la vita.
Dobbiamo essere consapevoli che è un processo, un percorso, una specie di viaggio che va goduto il più possibile, giorno per giorno, accettando che possano capitare anche momenti difficili o negativi. E' lo spirito del viaggio, dell'esplorazione, del desiderio di scoprire che non deve mai mancare. Ricordo sempre con piacere le parole di Andrea Camilleri che, ormai vecchio e vicino alla fine, alla domanda se avesse paura della morte, rispose che non aveva paura, ma che era curioso di viverla.

6 commenti:

Claudia Turchiarulo ha detto...

Avere una propria identità è fondamentale per non lasciarsi fagocitare dalla società, spesso malata come quella attuale.
Per fortuna, sin da piccola, sono sempre riuscita a scindere il volere e il parere degli altri, dal mio.
Buona domenica.

edvige ha detto...

Che sorpresa sinceramente non avevo più il link. Anche se medico (illustrissimo), mi permetto....come va con questo covid19...molto lavoro immagino.
Personalmente essendo nata nel 43 ed avendo vissuto appieno il dopoguerra con la povertà ecc.sin da allora non mi sono mai lasciata fagocitare da nulla e lei mie rese, poche, erano solo dettate dalla convenienza per la sopravvivenza. Ed ora a 76 men che meno.
Nemmeno il covid mi ha fagocitata, attenta ma non con isteria; non vacanze non mi arride al momento e rinunciare non è un sacrificio ma una convenienza/necessità. Sono sfegata per il mare, lucertola per il sole come tutti i triestini che hanno il mare in casa ma, con le difficoltà di oggi soggette al menefreghismo del freguentatore (sono tanti che dicono il virus un invenzione...), il non andarci per le mie consuete nuotate da 2 km oggi prima di più, spiace al mio fisico ma non alla mia razionalità. Scusa il lungo monologo forse fuori tema. Buona settimana saluti cordiali.

giorgio giorgi ha detto...

@edvige: condivido i tuoi sentimenti e i tuoi pensieri. Secondo me sono il modo migliore per rimanere in forma!

giorgio giorgi ha detto...

@claudia: ottimo!

stefanover ha detto...

Che bel post... l'elogio del viaggio, della curiosità, dell'empatia.

giorgio giorgi ha detto...

@stefanover: contento che ti sia piaciuto!