martedì 25 aprile 2023

25 APRILE 1945/2023: CHE VALORE DIAMO OGGI ALLA LIBERTA'?

Pensate che valore doveva avere la libertà il 25 aprile del 1945: da quel giorno in poi si sarebbero potute esprimere e scrivere le proprie idee liberamente e ci si sarebbe potuti muovere in libertà.
E oggi, che valore ha la libertà oggi, 25 aprile 2023, dopo 78 anni?
Beh, mi sembra che la libertà oggi sia piuttosto acciaccata, porti male i suoi 78 anni, come un vecchio quasi ottantenne che non se la passa tanto bene.
Un ottantenne oggi, diciamo la verità, generalmente non ha un gran valore, perfino il vecchio Silvio è in fase nettamente calante,
Mi sembra che la libertà oggi venga data per scontata, è come l'aria, non costa niente e ce n'è in abbondanza, quindi nessuno ci pensa, è come se non esistesse.
Per alcune persone, anzi, la libertà è un impiccio, una cosa di cui farebbero volentieri a meno, perchè li costringe a pensare, ad ascoltarsi, a incontrare verità scomode dentro di loro. Meglio avere sempre degli impegni, dei passatempi, degli svaghi, che tengano la mente impegnata, così che non possano chiedersi mai come sarebbe il modo migliore per usare la loro libertà.
Ad alcuni addirittura la libertà fa proprio paura, penso ai ragazzi che si chiudono in camera loro e hanno attacchi di panico se vanno fuori di casa, in mezzo alla gente o nei luoghi di lavoro. Oppure a quelli che vivono nella realtà parallela dell'alcool e delle sostanze, anche se non sono più giovani. Penso a tutti quelli che si isolano, che si chiudono in se stessi, che sostituiscono con i soldi, le cose e i rapporti virtuali la compagnia vivificante di altri esseri umani.

Vi invito a leggere una newsletter settimanale di Michele Serra che il giornale online Il Post (www.ilpost.it) pubblica settimanalmente gratuitamente: si chiama Ok Boomer! Il tema è il dialogo tra le generazioni: in questo spazio, Serra dialoga coi lettori di ogni età. Da un paio di settimane il tema è la solitudine, tema su cui molti ragazzi hanno scritto narrando i propri sentimenti al riguardo. Ebbene, a parte la solitudine da abuso dei social, l'altro grande tema che è emerso è la solitudine da mancanza di condivisione, di coesistenza, soprattutto da mancanza di luoghi sociali e politici dove stare insieme per condividere ideali importanti.

In conclusione, mi sembra che il valore della libertà dal 1945 ad oggi abbia fatto una parabola simile a quella di un essere umano: è nato nel 1945, è cresciuto, è diventato giovane e forte, poi adulto, poi piano piano è invecchiato, ha iniziato a decadere e adesso è piuttosto acciaccato come un ottantenne.   

6 commenti:

Paola S. ha detto...

La libertà è un po' come la solitudine, fa paura a tutti anche quando sembra che tutti la bramino, perché, penso, in entrambi i casi ci si costringe ad entrare troppo in contatto con le nostre parti più intime (sono libero, che cosa ne farò di questa possibilità? La scelta, automaticamente, rifletterà quello che siamo e che vogliamo davvero). A mio modesto parere, poi, spesso nemmeno si ha pienamente contezza di che cosa sia, la libertà. La si scambia un po' troppe volte con il diritto di far quel che più pare e piace. C'è un confine labilissimo che ai più sfugge e penso sia tanto dannoso quanto lo sarebbe una gabbia d'oro.

alberto bertow marabello ha detto...

Facilità e felicità non sono anagrammi. La libertà dà tanto, ma anche chiede, chiede impegno e chiede attenzione e chiede cura.
Ma non possiamo tirarci indietro.
Buona festa anche se in ritardo, vecchia, acciaccata, sgangherata, ma pur sempre libertà

Franco Battaglia ha detto...

I nuovi tempi e il recente covid hanno messo in risalto la cresciutissima domanda di sostegno terapeutico da parte soprattutto di giovani, che sicuramente non ti sarà sfuggita, anche in ritorni economici (in fondo non è che siete Onlus..). La preoccupazione viene dalla paura, spesso paura di troppa libertà, troppa scelta, troppa carne al fuoco, troppo da sperimentare senza più limiti; troppo gioco, troppa noia, troppo perdere di vista una rotta reale, Troppa libertà e troppa inadeguatezza a gestirla col buon senso. Dovrebbero distribuirle equamente e sempre insieme: libertà e buon senso.

Anonimo ha detto...

Abbiamo fatto della libertà un valore che spesso lo si acquisisce solo quando lo si perde,come un parente stretto che ti viene a mancare e quando era in vita si dava per scontata tutta la bellezza che non scorgevamo.Ho letto e visto altre prigioni e altri prigionieri nella giornata di ieri,il divide et impera che procura rivalità e fomenta l'odio...un bel decadimento spirituale!
"La gente farebbe qualsiasi cosa, non importa quanto sia assurda, per evitare di guardare la propria anima".

Riprendendo la parte finale ne consegue che...come diceva anche un noto antropologo( di cui il virgolettato su e giù le mie osservazioni)

" La solitudine non deriva dal fatto di non avere nessuno intorno ma dall’incapacità di comunicare le cose che ci sembrano importanti o dal dare valore a certi pensieri che gli altri giudicano inammissibili".



Ben tornato e Grazie per il profondo scritto

nucci massimo ha detto...

Ho letto anche gli articolati interventi degli altri commentatori, a me pare che non abbimo più nemmeno le elementari libertà che avevamo 50 anni fa eppure i mezzi di comunicazione che abbiamo adesso dovrebbero favorire la libertà diffusa e soprattutto la libertà di conoscere invece no, c'è meno libertà, lo sappiamo eppure ci comportiamo come se non ce ne importasse niente. Trovo che la voglia di libertà sia appannaggio soprattutto delle generazioni più anziane e ne provo un dolore quasi fisico.

Anonimo ha detto...

@Franco Battaglia
Ma certo hai preso di mira gli psicoterapeuti ultimamente e forse senza manco rendertene conto hai la pretesa di sostituirti a loro,dispensando buoni consigli tra equilibrio e amore senza dosaggio alla generalizzazione!
Vediamo caro Franco se riesci a dare una corretta definizione all'odio verso l'anonimato,magari rientra in quei casi di generalizzazione dove invece di ascoltare piace semplificare e catalogare, così ci si toglie di impiccio!

Cosa ha a che fare tutto questo con l'Amore?

@Giorgio Giorgi

Lo so che non è un atteggiamento corretto il mio adesso,come se approfittassi del suo spazio,spero mi possa perdonare,ma temo che con Franco quelle due famose citazioni giù siano rappresentative e dimostrative nella validità del liro stesso contenuto.