Ci sono dei momenti, nella vita, nei quali il nostro passato è inerte, rappresenta
solo se stesso e non ci comunica nulla di nuovo, mentre il futuro è ancora di
là da venire e di lui non riusciamo ad immaginare proprio nulla.
C’è solo il presente, che è fatto di irrequietezza, di sensazioni ondivaghe e dell’assenza di qualsiasi certezza.
Se riusciamo a non cadere nello smarrimento, tenendoci
ancorati a noi stessi, a quello che, comunque, percepiamo di noi, possiamo
provare uno stato d’animo simile ad una lieta liberazione, una gioia bambina.
Se ascoltiamo attentamente dentro di noi, possiamo sentire la nostra anima
creativa che è in movimento, possiamo percepirne le vibrazioni sottili.
Non ci sono obblighi, non ci sono modelli. Non c’è un
programma prestabilito, nessuna istruzione per l’uso.
Siamo liberi, liberi veramente (e la cosa spesso spaventa un
po’): liberi di essere, liberi di immaginare, liberi di fantasticare, liberi di
ascoltarci.
Spesso questi momenti coincidono con delle giornate di
ferie, quando usciamo dalla routine quotidiana.
Forse a questo servono soprattutto le ferie: oltre a
riposare, a cercare di entrare in contatto con la nostra anima più autentica e
libera, a riportarla alla luce, alla faccia delle cattive abitudini quotidiane
che la nascondono alla nostra coscienza.
7 commenti:
Lo sto sperimentando Giorgio, con gioia, lo sto sperimentando !!! :D
buon ferragosto!!
che dire?
per un'incredibilmente incredibile coincidenza ieri ho pubblicato anch'io un post sullo stesso tema, svolto vagamente in poesia, ma dedicato proprio allo stesso identico tema, al punto che il titolo è: Libertà d'esistere!
Sono stupefatta!
Cambiando ritmi, avendo tempo, si scoprono tante cose di noi.
Nuovi desideri, voglia di fare cose nuove, voglia di leggerezza!
Le ferie sono il momento ideale. Dallo scorso ottobre sono esodata. Pensavo di essere felice, era una situazione che aspettavo da una vita: fare le cose che amo.
Invece mi è crollato l'equilibrio che si era creato negli anni.
Ora va meglio, ma certe cose che erano in attesa da una vita, non ho il coraggio di iniziarle.
Come scrivere.
Finalmente potrei vedere se ne sono capace o no.
Ma se scopro che non lo so fare mi crolla il sogno di una vita; così non lo faccio e mi cullo nell'illusione di saperlo fare.
Ho paura di mettermi alla prova: vigliacchissima!!!
Un po' di psicofarmaci aiutano, speriamo nella famosa pillola della felicità... a parte gli scherzi delle malattie mentali o dell'animo si sa ben poco, veramente poco.
Ci sono momenti in cui certe parole appaiono come un miraggio.
io sono libera ma non così serena... il mio cuore non ha pace e non sono libera di essere in pace con me stessa
E se il presente è solo sofferenza così come il passato, come si può guardare al futuro e con che spirito?
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