domenica 12 gennaio 2014

come la lava del vulcano

A volte capita che una persona, senza volerlo, dica o faccia qualcosa che ferisce qualcuno e che quest'ultimo reagisca attaccando, senza un minimo di mediazione razionale. Dopodiché il primo dei due, sentendosi oggetto di tanta violenza, si ritira dalla relazione o contrattacca.

Chi reagisce immediatamente in modo molto aggressivo è una persona che ha una soglia di tolleranza molto bassa riguardo un certo argomento: basta una frase o una parola per sentirsi ferito.

E' come con il corpo: c'è chi in certe zone ha la pelle dura e chi sottile sottile.

Chi perde il lume della ragione dando in escandescenze, ha una pelle così sottile che al minimo graffio il magma irrazionale e incandescente di passioni e sentimenti che sta sotto, esce allo scoperto, come la lava di un vulcano, travolgendolo e accecandolo, rendendo impossibili le relazioni.

Nessuno è del tutto indenne da questo meccanismo, però, quando capita, sarebbe opportuno cercare di capire come mai siamo così sensibili e così esposti riguardo a quello specifico tema, perché l'aggressività che troppo facilmente scarichiamo sugli altri è quasi sempre indizio di una nostra ferita, di un nostro problema irrisolto.

martedì 7 gennaio 2014

la relazione tra corpo e psiche

Ho rivisto a distanza di anni il film L'attimo fuggente con Robin Williams, storia di un professore che insegna ai suoi allievi a guardare il mondo dal proprio punto di vista, andando oltre i luoghi comuni.
In particolare, mi hanno colpito due scene. Nella prima il professore di lettere invita i ragazzi, tra lo stupore generale, a salire in piedi sui banchi e a guardare l'aula da un altro punto di vista; nella seconda, li obbliga prima a camminare nel cortile della scuola a ritmo di marcia uguale per tutti e poi a muovere il corpo nello stesso spazio a proprio piacimento, senza paura di apparire strani o di sentirsi diversi dagli altri. In entrambi i casi il docente ha utilizzato il corpo per far sperimentare ai ragazzi la possibilità di far uscire la mente dagli schemi comuni ed essere se stessi.
La cultura, quindi, come cosa che riguarda sia la mente che il corpo.
E in effetti così deve essere, per superare l'idea che la cultura sia qualcosa che riguarda solo la mente o solo il corpo. Nel primo caso si peccherebbe di iperrazionalismo e nel secondo di eccesso di fisicità.
I romani dicevano mens sana in corpore sano e credo che questa massima debba essere intesa soprattutto nel senso di non dimenticare mai la relazione che c'è tra mente e corpo.
Mente e corpo sono due cose diverse tra loro, ma sono due modalità di vivere la realtà che coesistono nell'essere umano che noi siamo e non dobbiamo mai smettere di cercare una buona relazione tra di loro. La mente senza il corpo o il corpo senza la mente sono insufficienti per percepire l'esperienza del vivere in modo completo.
Il rischio è di vivere in modo troppo unilaterale, dando valore solamente alla fisicità o alla razionalità.
Il corpo è pratico, concreto, più facilmente percepibile, la psiche si esprime per immagini.
Jung ha fatto un esempio della relazione profonda che esiste tra psiche e corpo, chiedendoci di immaginare la situazione di una persona che avverte uno strano rumore al buio. Immediatamente i suoi muscoli si contraggono, il cuore batte forte ed egli cercherà di capire meglio di cosa si tratti. A quel punto la mente può creare, utilizzando la memoria visiva o uditiva, l'immagine mentale di un serpente a sonagli, o di un terremoto, o di altro ancora, e questo porterà il corpo ad irrigidirsi ancora di più, finché non si sarà chiarita la fonte del rumore e il corpo si rilasserà o inizierà a fuggire. Uno stimolo fisico ambiguo può dunque portare ciascuno di noi ad avere immagini diverse, che faranno reagire il corpo in modo conseguente: ci sarà anche chi pensa fin da subito allo scricchiolìo naturale del legno e non diventerà né teso né ansioso.
L'ansia, e ancor di più il panico, agiscono quindi sul corpo e lo modificano: un'immagine mentale può attivare il corpo, come sappiamo bene tutti quando ci svegliamo dopo aver ricordato un sogno angosciante.
Lo scrittore, il poeta, il musicista o il pittore ci mettono davanti a stimoli concreti che attivano in noi immagini diverse che nascono da dentro di noi, dalla nostra psiche e si fondano sulle nostre esperienze personali. Si tratta sempre di una relazione: una relazione tra qualcosa di oggettivo e il nostro modo soggettivo di percepire la realtà. E possiamo dire con certezza che per noi una certa cosa è vera (ad es. il serpente a sonagli o il terremoto), almeno per un certo periodo, anche se nella realtà quella cosa concretamente non esiste: è sufficiente che quell'immagine si attivi nella nostra psiche perché essa produca modificazioni anche al nostro corpo.




lunedì 6 gennaio 2014

tre mostre di pittura

Annunciata (part.) - Antonello da Messina - (1476)
Mi sono regalato una giornata speciale, andando al Mart a Rovereto a vedere la mostra dedicata a Antonello da Messina.
Complessivamente la mostra non mi ha entusiasmato, ma l'Annunciata vale da sola il viaggio.
E' incredibile la luminosità che il pittore riesce a dare ai volti dei soggetti raffigurati, la loro naturalezza e modernità.
Di ritorno mi sono fermato a Verona, dove c'è una mostra dedicata al paesaggio dal Seicento fino a Monet. Una mostra ricca, con parecchi quadri di Monet e, tra gli altri, Van Gogh, Pissarro, Renoir e Cezanne.
Ho poi già prenotato un biglietto per la mostra di Vermeer che aprirà tra un mese a Bologna, con la famosa Ragazza con l'orecchino di perla.
Insomma, un inizio d'anno nato sotto il segno della pittura...
Unica nota stonata, al Mart di Rovereto ho incrociato Vittorio Sgarbi, che dal vivo è riuscito a trasmettermi una sensazione negativa ancora più accentuata di quando mi capita di vederlo in tv...

mercoledì 1 gennaio 2014

la prima pagina del mio calendario


Certe immagini sono così, non c'è bisogno di commentarle o di spiegarle.
Ciascuno le può leggere a modo suo, ci può trovare qualcosa di personale.
Io associo questa immagine al 2014, la metto nella copertina del mio calendario.