Un detto orientale recita:
Se vuoi essere felice qualche ora, bevi vino;
se vuoi essere felice qualche anno, prendi moglie o marito;
se vuoi essere felice tutta la vita, coltiva un giardino.
se vuoi essere felice qualche anno, prendi moglie o marito;
se vuoi essere felice tutta la vita, coltiva un giardino.
Dunque, la cura del giardino come passaporto per la felicità, che sembrerebbe non essere conseguenza del piacere, ma del prendersi cura di un giardino con affetto, sentimento ed impegno.
Chi si prende cura si accolla anche preoccupazioni e affanni, accoglie e accetta anche quelli.
Chi si prende cura si accolla anche preoccupazioni e affanni, accoglie e accetta anche quelli.
E allora perchè collegare la felicità alla cura di un giardino? Forse perchè il giardino è un simbolo della vita.
Un giardino è limitato, ha dei confini, come è giusto e naturale che li abbia anche la nostra vita; nel nostro giardino possiamo cercare di mettere le piante che ci piacciono di più, creando scenari, paesaggi e rapporti tra colori e forme, nello stesso modo in cui ogni giorno cerchiamo di modellare la nostra vita nel modo che sentiamo più autentico.
Il giardino va curato quotidianamente: bisogna innaffiare, concimare, pulire, potare, proteggere dal troppo sole e dal troppo freddo le parti più sensibili; non si può abbandonare la cura del giardino per troppi giorni, altrimenti le piante muoiono. Allo stesso modo ci dobbiamo prendere cura quotidianamente del nostro corpo e del nostro spirito, con affetto e benevolenza.
Nel giardino si cerca di curare le parti malate e si può anche modificarne qualche settore, proprio come a volte ci capita di fare nella nostra vita.
Osservando il nostro giardino, vedremo il susseguirsi delle stagioni e il ciclo vitale delle piante e degli animali; osservando noi stessi possiamo vedere giorno per giorno le naturali modificazioni del nostro ciclo vitale.
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V.Van Gogh: Il giardino dell'ospedale di Arles (1889) |
Osservando il nostro giardino, vedremo il susseguirsi delle stagioni e il ciclo vitale delle piante e degli animali; osservando noi stessi possiamo vedere giorno per giorno le naturali modificazioni del nostro ciclo vitale.
Come con il giardino dobbiamo fare anche con la nostra vita: vedere con chiarezza i nostri confini, seminare, zappare, vangare, piantare e strapiantare con cura; osservare la vitalità che a volte si mostra negli angoli più nascosti delle nostre giornate.
Inoltre bisogna fare attenzione ai parassiti, che rischiano di distruggere il nostro lavoro creativo, nel giardino come nella vita.
Inoltre bisogna fare attenzione ai parassiti, che rischiano di distruggere il nostro lavoro creativo, nel giardino come nella vita.
E, anche se abbiamo steso le reti protettive, dobbiamo sempre confidare che dal cielo non scenda una grandinata così forte da danneggiare irrimediabilmente le nostre piante.