Pensando al 2016, un caro amico mi dice che è stanco di concepire la vita all'insegna delle tre S che, secondo lui, vengono ossessivamente proposte come valori da realizzare a tutti i costi nella nostra società per essere felici: Soldi, Sesso e Successo.
Se proprio si devono trovare tre parole-simbolo desiderabili che iniziano con la lettera S, lui propone Serenità, Salute e Semplicità. Sono d'accordo.
Certo, per realizzarle, bisogna impegnarsi. E' facile lasciarsi travolgere dall'ansia e dall'angoscia, dimenticarsi di prendersi cura del nostro corpo e della nostra psiche, perdere di vista le cose essenziali e naturali della vita.
Ma, soprattutto, ciò che molte volte ci rende difficile l'esistenza è la ricerca dell'Assoluto, in tutte le sue forme (Amore, Benessere, Bellezza, Giustizia, ecc.), unitamente alla mancanza di rispetto della relatività e dell'umana imperfezione di noi e degli altri.
Mi piacerebbe un 2016 dove ciò che è troppo basso cresca e ciò che è troppo alto cali, dove l'equilibrio tra gli opposti sia una condizione reale, ricercata come valore; un equilibrio non statico, ma dinamico, che non si identifichi con gli estremi.
Vorrei che perdessero di valore gli sport estremi, la ricerca di sensazioni estreme, perchè sono convinto che si può stare meglio senza porsi l'esagerazione come obiettivo assoluto da ricercare.
Vorrei che ciascuno si ascoltasse e cercasse di realizzare ciò che sente davvero importante per il proprio bene, rispettando la propria natura e la diversità degli altri.
Auguro di cuore a ciascuno di trovare dentro di sè le energie per stare meglio e per contribuire a fare del 2016 un anno migliore per tutti.