mercoledì 18 giugno 2014

il piacevole profumo dell'eternità

Vivere la seconda metà della vita significa fare i conti con la decadenza: del corpo, innanzitutto, ma anche delle energie e della memoria. E' la realtà e dobbiamo prenderne atto, possibilmente senza deprimerci troppo, cercando gli aspetti positivi e gradevoli dell'età matura.
In questi giorni mi è capitato, ad esempio, di pensare che passare alla decina successiva degli anni (50, 60 ecc.) è come salire uno scalino di una scaletta e raggiungere un'altezza maggiore, dalla quale si possono vedere più cose, un panorama più ampio, che quelli che stanno più in basso non possono ammirare.

E poi ci sono le cose che emanano un piacevole profumo di eternità: un amore, ad esempio, o un'amicizia profonda. 
Penso a quelle amicizie che esistono senza motivi specifici, che durano nel tempo perchè ci si relaziona proprio bene, perchè non ci sono mai problemi insormontabili, perchè c'è rispetto reciproco e assenza di giochi di potere, di invidie o competizione.
Sono come la natura, che sai che esiste e sempre esisterà perchè ha la sua ragion d'essere in sè, ha le sue leggi che la autoregolano e che si fondano sull'essenza di tutte le cose.

In un'epoca dominata dalla tecnologia, nella quale siamo tutti alle prese con il cambiamento continuo e veloce di tutto ciò che ci sta intorno, credo ci sia bisogno di individuare e coltivare con dedizione tutto ciò che ci può far vivere il piacevole sapore di ciò che dura a lungo nel tempo, l'inebriante profumo dell'eternità.
Dando la massima importanza, ovviamente, a ciò che percepiamo far parte di noi, della nostra vera essenza.

giovedì 5 giugno 2014

l'Italia va dallo psicologo

- Si accomodi e mi racconti cosa c'è che non va.
- Sono un po' depressa, sto attraversando un brutto periodo. Non vedo delle grandi prospettive davanti a me. Economicamente non va tanto bene. Certo, non sono alla frutta, ma da un po' di tempo guadagno molto meno di prima. E poi sono stanca, mi sembra che tutto sia così difficile. Ci sono un sacco di cose da cambiare nella mia vita ma non riesco a metterle in fila e soprattutto non ho la spinta necessaria per provare veramente a cambiare. Sono prigioniera delle vecchie abitudini e non so dove trovare la forza per cambiare. Mi sento impotente. Avrei bisogno di energie nuove, ma non so dove andarle a cercare. Vedo intorno a me altri soggetti che sono pieni di vita, che si danno da fare anche se sono in condizioni peggiori delle mie e invidio la loro energia, la loro motivazione a migliorare la propria situazione.
- Quindi lei non ha fiducia nel futuro?
- Questo è sicuramente un mio grande problema.
- Le è capitato di avere questo stato d'animo negativo altre volte o è la prima volta?
- Mah, prima di questa crisi, che ormai dura da qualche anno, ho attraversato momenti belli, di crescita, ero piena di energia, da giovane ero addirittura euforica pensando al futuro, poi c'è stata questa crisi che mi ha tarpato le ali.
- Ma lei era convinta che le cose sarebbero andate bene per sempre?
- Sì, forse questo è stato uno sbaglio, forse mi ero convinta che la vita sarebbe stata una crescita continua, una soddisfazione dopo l'altra, non so se mi spiego... forse non ero pronta ad accettare che nella vita ci possa essere anche qualche momento di crisi e, invece di affrontarla rimboccandomi le maniche, mi sono lasciata abbattere dagli eventi negativi.
- Insomma, lei pensava che la vita fosse un'autostrada...
- Forse sì, invece ho scoperto che non è così, che nella vita non ci sono solo luci ma anche molte ombre.
- Lei si lascia condizionare molto da quello che fanno o dicono gli altri?
- Credo di sì. Quando leggo sui giornali o vedo in televisione ciò che accade, il mio senso di impotenza aumenta.
- Ma sui giornali, spesso, le belle notizie non vengono raccontate: tante persone si impegnano, si danno da fare anche per gli altri, ma questo non fa notizia...
- E' vero, credo che una parte della mia depressione dipenda anche da questo.
- Lei qualche volta sta anche da sola? E se sì, come sta?
- Guardi, è veramente difficile avere qualche momento libero e, quando succede, cerco sempre delle distrazioni perchè ho bisogno di qualcosa che mi aiuti a non pensare a niente.
- Così però è difficile entrare in contatto con le sue parti positive e creative.
- E' vero, corro dalla mattina alla sera, faccio un sacco di cose e poi crollo per la stanchezza.
- Quindi non si ascolta? Non cerca di capire cosa vuole veramente? Cos'è che veramente le farebbe piacere, le darebbe energie? Non riesce a ritagliarsi qualche momento piacevole?
- Le ripeto, sono molto condizionata da quello che fanno e dicono gli altri.
- Quindi è per questo che è venuta qui?
- Sì, sono venuta a cercare un posto dove poter dialogare con me stessa, ascoltarmi e cercare di capire cosa voglio veramente dalla vita, cosa mi fa davvero bene, di che cosa ho veramente bisogno.
- Io credo che lei debba accettare che questa crisi esiste e poi cercare di trovare una motivazione, una direzione per un possibile cambiamento positivo. Però deve essere una motivazione forte e vera, altrimenti si lascerà prendere dallo sconforto alle prime difficoltà. Spesso la depressione e il senso di impotenza nascono dalla grande distanza che c'è tra la realtà quotidiana e l'ideale che noi abbiamo in mente. Forse bisognerebbe cominciare a pensare a piccoli ma reali cambiamenti, smettendo di dare per scontate tante vecchie abitudini.
- Sì, credo di avere bisogno di pormi come obiettivo qualche piccolo cambiamento che sia a portata di mano e cercare di realizzarlo. Così potrò prendere un po' di fiducia e il livello della mia autostima crescerà.
- Cosa dice, dottore, ce la potrò fare? Riuscirà ad aiutarmi?
- Sinceramente non lo so, non sono un mago! Però credo che sia necessario attivare tutte le energie positive che sono disponibili, cercare di far collaborare tra loro le diverse parti della sua personalità, ma soprattutto che lei si faccia un'idea chiara e precisa della sua vera identità, di ciò che lei è veramente e di ciò che vuole, guardando senza paura anche i suoi lati negativi, per cercare di superarli. Forse bisogna che lei impari a dare meno importanza alla facciata, a come lei appare agli altri e che cerchi di diventare consapevole delle cose che sono veramente importanti per lei e che poi cerchi di realizzarle. Senza deliri di onnipotenza né sentimenti di impotenza.