sabato 8 marzo 2014

gli attacchi di panico

Perché vengono e cosa sono, in realtà, gli attacchi di panico?
Il Disturbo di panico (da Pan, dio greco), che si manifesta con attacchi durante i quali l'emotività si scatena senza possibilità di controllo razionale, nasce dalla perdita di contatto con la naturalezza propria e della vita in generale, da una sfiducia in se stessi talmente potente da vincere qualsiasi pensiero ragionevole. 
L'Io è talmente insicuro da non potersi più fidare di se stesso. La ricerca del senso della propria vita risulta così impedita e non si riesce a vivere in modo spontaneo e naturale.
Sembra che i sintomi capitino, cioè vengano non-si-sa-da-dove, per cui l'Io non sa come farvi fronte: le difese razionali non bastano. Infatti il problema è di tipo affettivo: manca la fiducia in se stessi, manca il collegamento consapevole tra il modo in cui si sta vivendo e i disturbi che si provano.
C'è bisogno del conforto di qualcuno, dell'appoggio affettivo di un genitore, di un coniuge o di un figlio, è sufficiente la loro presenza, anche se non fanno o dicono nulla. Non ci si fida di sé, si ha paura di non sapersela cavare se ci si troverà in difficoltà anche banali.
La vita viene immaginata solo nei suoi aspetti negativi. Si vorrebbe prevedere tutto, avere la sicurezza che non capiterà nulla di imprevisto, perché ci si ritiene incapaci di farvi fronte, negandosi alla vita, che è invece regno delle possibilità e delle trasformazioni imprevedibili, belle o brutte che siano.
Si è come bambini cui non è stato insegnato, con l'amore e l'accoglimento, a sopportare che la vita sia complessa e a volte difficile da affrontare. Non si è diventati, per se stessi, un porto sicuro nel quale ripararsi dalle tempeste che il vivere quotidiano a volte comporta.

La patologia dei Disturbi di panico è cresciuta esponenzialmente nel corso degli ultimi anni, di pari passo con una società sempre più indirizzata a dividere rigorosamente le persone in vincenti e perdenti, a far pensare che è obbligatorio il successo, pena il sentirsi impotenti e senza valore. 
Una società narcisista, che obbliga ad una continua rincorsa al successo, pena la sfiducia in se stessi, non può che far fiorire disturbi di panico e depressione: patologie che rimandano alla paura e alla colpa di non essere capaci, di non saper vivere la propria vita in modo autentico e naturale.

  

7 commenti:

Renata_ontanoverde ha detto...

La mancanza di responsabilizzazione dei bambini e degli adolescenti è il banco di prova mancante dell'educazione dei giovani.

Anna ha detto...

Si guarisce? E dopo quanta sofferenza?

giorgio giorgi ha detto...

@anna: bisogna arrivare a fidarsi di se stessi, accettarsi con affetto per quello che si è, pregi e difetti compresi...

Miss Pansy ha detto...

Difficilmente ho letto descrizioni così poco "mediche", ma così tanto vere.
Trovare questo post proprio dopo aver avuto un attacco forte ieri sera, mi ha quasi rassicurata. Anche perché, pur non essendo novellina nel genere, ho sempre la sensazione di essere "quella strana", quella che non sa controllare la propria mente.
Per fortuna ho anche un uomo intelligente accanto che anche in questi casi sa essere la mia forza e soprattutto al momento sa riportarmi "alla vita reale".

giorgio giorgi ha detto...

@miss pansy: se vuoi approfondire il tema, è appena uscito un bellissimo libro su questo tema dal titolo "L'ambiguità del patire" di Enrico Ferrari, ed. Moretti & Vitali.

Miss Pansy ha detto...

Grazie per la dritta, doc!

alessandra ha detto...

Non soffro di attacchi di panico però conosco troppe persone con questo disturbo, soffrono molto. Ti vorrei ringraziare per come hai trattato l'argomento, leggerlo in alcuni libri fa decisamente spaventare (mio marito soffriva di panico, doveva fermarsi mentre guidava),ti ringrazio per l'aiuto che stai dando a chi ne soffre ma anche a chi sta vicino a queste persone cercando di comprenderle il più possibile perchè è dalla conoscenza che si possono affrontare le cose.