giovedì 29 novembre 2012

un corso di latino

Vicino a Modena ha sede un circolo culturale organizzato da giovani molto attivi e intraprendenti: si chiama Almo Piumazzo.
Lo so perchè mi mandano sempre delle mail con la descrizione degli eventi e dei nuovi corsi che organizzano, delle città che vanno a visitare in gruppo, delle mille iniziative varie che propongono a tutti. 
La loro energia creativa, unita alla loro freschezza comunicativa, me li ha resi simpatici da subito.
Ma recentemente sono riusciti a stupirmi ancor di più.
 
In una delle ultime mail, comunicavano che sarebbero partiti presto alcuni nuovi corsi: quello di astrologia, quello di yoga, quello di lingua spagnola, ecc. e fin qui niente di strano, ma quello che ho letto dopo mi ha colpito profondamente: stanno organizzando l'inizio di un corso di latino...  
Quando l'ho letto sono trasecolato, tanto inattuale e particolare mi è sembrata da subito questa proposta, e ho pensato: ma come gli è venuto in mente?
Se c'è qualcosa che da decenni viene additato sempre più come una cosa inutile è proprio lo studio del latino...
La proposta è aperta a tutti, perchè si intende far capire il significato di alcune locuzioni in uso nella nostra lingua, come in itinere, in primis, ecc. Il corso si rivolge quindi a chi non ha conoscenze di latino ed è pensato per permettergli di accostarsi a questa lingua partendo da quel poco che viene ancora parlato. Nel corso si farà anche qualche cenno alla cultura e alla storia degli antichi Romani...
Non so a voi, ma a me sembra una proposta molto coraggiosa, utile e creativa, e spero che abbia un buon successo.  
  

domenica 25 novembre 2012

due modi di relazionarsi con l'altro

Ci sono due modi di relazionarsi con gli altri.
Il primo è fatto di ascolto, di non-identificazione, di non farsi entrare subito dentro le cose che non ci piacciono dell'altro, di non impastarci con la sua psiche.
Questo tipo di rapporto crea uno spazio vuoto tra noi e l'altro che permette una relazione vera, autentica, uno spazio che colma la distanza che c'è tra la fusione e la separazione.
Permette che io non mi senta minacciato o attaccato dall'altro, dalle sue diversità, dalle sue stranezze, dai suoi modi di essere opposti ai miei. Posso rimanere tranquillo, perchè il mio centro è in me stesso, io sono io, e l'altro è l'altro. Da questa posizione posso serenamente considerare le differenze, prendere in esame ciò che vedo nell'altro, riflettere, elaborare i miei sentimenti e decidere di cambiare o meno qualche mia convinzione o atteggiamento.
L'altro modo è quello opposto, che porta a difenderci o ad attaccare l'altro, che avvertiamo come una minaccia per il suo essere quello che è o che ci pare che sia.
Quando non riusciamo proprio a sopportare qualcosa negli altri, ciò significa che non siamo davvero tranquilli su quella cosa; è possibile che l'altro venga a toccare dei punti delicati di noi, relativamente scoperti, impossibili a volte anche solo da sfiorare senza farci male; a volte sono ferite ancora aperte, non rimarginate completamente.

mercoledì 21 novembre 2012

il nostro tempo


Noi occidentali abbiamo tanti orologi, sveglie e sofisticati cronometri coi quali misuriamo il tempo con la massima precisione, ma non abbiamo il tempo, non ne abbiamo la disponibilità, se non in piccola parte. E' vero invece il contrario: è lui che ci tiene in pugno, che ci comanda.
Noi lo spezzettiamo, lo sfruttiamo, lo impieghiamo, lo programmiamo, ma non ce lo godiamo quasi mai.
Sul lavoro i tempi ci sono quasi sempre dettati dagli altri, dall'organizzazione o dai capi e non è facile avere un lavoro creativo da gestire in autonomia.
Il tempo libero è quasi sempre organizzato e gli impegni sono suddivisi razionalmente per ottimizzare le ore che abbiamo a disposizione, ma raramente ci sentiamo liberi di ascoltarci davvero e fare poi quello che ci viene in mente al momento.
Anche i bambini hanno i tempi scanditi: il tempo della scuola, il tempo del pranzo, il tempo dei corsi e dello sport, il tempo dei trasporti in auto da un'occupazione all'altra.
Perdere tempo è segno di scarso senso civico: si è dei fannulloni, dei lavativi, degli individui sospetti che vanno corretti o emarginati e se necessario puniti.
Certo, ci sono anche quelli che effettivamente cercano di non fare nulla dalla mattina alla sera, ma la maggioranza si dà da fare, corre, soprattutto se ha dei figli, e raramente può starsene in pace a godersi la vita.
E' anche vero che alcuni corrono come dei dannati perchè hanno una paura tremenda di non avere nulla da fare, come se avessero smarrito il semplice piacere di vivere, di essere al mondo, di avere un corpo e una mente che non hanno malattie gravi. Come se si fossero dimenticati delle cose che li potrebbero far star bene.
Quanto vale un'ora di tempo libero? Intendo un'ora di tempo tutto per noi, senza vincoli e senza impegni? Quanto saremmo disposti a spendere per essere completamente liberi per un'ora in più del nostro tempo?
Avere il tempo, possederlo, averne tanto da potersi permettere anche di buttarlo via, di sciuparlo, di non fare nulla di produttivo, di efficiente.
Concedersi il tempo, come se fosse una cosa normale e non un lusso, per soddisfare qualche piccola e pazza voglia, qualche innocente follia, qualche deviazione dalla routine quotidiana.
Ecco, sarebbe una bella idea per un regalo di Natale: regalare a qualcuno delle ore di tempo, tenergli i bambini per un pomeriggio o per una sera, e se volete fare un regalo veramente di lusso, per tutto un weekend!

giovedì 15 novembre 2012

le relazioni difficili

Nicola Bayley - The tiger voyage
Le relazioni difficili sarà il tema dell'incontro pubblico che si svolgerà sabato 24 novembre alle ore 17  a Modena, presso il Circolo Culturale Alberione in via 3 febbraio 1831, n° 7, accanto al palazzo dell'Accademia Militare.
Dopo l'incontro sul narcisismo di un mese fa, la dott.ssa Agostaro ed io affronteremo un altro tema di notevole attualità.
Parleremo, tra l'altro, del valore delle contraddizioni nelle relazioni con se stessi e con gli altri, di come esse siano inevitabili se si è aperti alla vita, se non si cerca di far rientrare quest'ultima in un programma predefinito.
Cercheremo di spiegare che la psiche, come le relazioni, si può intendere come un insieme di polarità opposte che bisogna cercare di integrare tra loro per avere l'energia psichica che ci serve per procedere nel nostro percorso creativo individuale (analogamente a ciò che avviene per l'elettricità, che si genera attraverso il rapporto del polo positivo con quello negativo).
Inoltre parleremo di come i rapporti affettivi tra le persone possano essere bloccati dalla mancanza di relazione, dal ritirarsi o dal fuggire da un confronto che non dovrebbe mirare a individuare un perdente e un vincente, un colpevole e un innocente, ma che dovrebbe avvenire con la consapevolezza che le persone che hanno una relazione tra loro sono sempre sulla stessa barca.
Tutto ciò sul presupposto che la relazione costituisca una entità a sè stante, diversa dalle singole individualità di chi vi partecipa; una realtà condivisa che ha una propria identità e autonomia, che quindi va ascoltata e della cui reale natura dovremmo essere il più possibile consapevoli, per poter intervenire nel migliore dei modi quando compaia qualche difficoltà.    

giovedì 8 novembre 2012

immaginazione e sogni

Solo se riusciamo ad immaginare una nuova realtà, diversa da quella esistente, potremo davvero realizzarla.
Se poi capita di ricordarla in un sogno, metà del cammino è già stato percorso, perchè vuol dire che quella realtà nuova l'abbiamo già dentro, è già una parte di noi, noi siamo già quella realtà.
Quasi sempre i cambiamenti prima si realizzano nei sogni, cioè dentro di noi; solo dopo avvengono anche nella realtà esterna.

domenica 4 novembre 2012

conchiglie

Dal punto di vista simbolico la conchiglia rimanda al mondo femminile.
 
Nell'antica iconografia indiana, il dio Vishnu porta una conchiglia, simbolo dell'Oceano e del primo alito vitale.

Negli affreschi di Pompei e nei dipinti di Botticelli e di Tiziano, la nascita di Venere dalla schiuma del mare viene rappresentata con la dea che esce dalle valve di una conchiglia.

Come creatura acquatica, la conchiglia collega il simbolismo sessuale al concetto di procreazione e fertilità, divenendo l'attributo della dea dell'amore.

In Cina la conchiglia è uno dei simboli della fortuna e della prosperità.

Presso gli Aztechi, Tecsiztecatl (letteralmente "quello della conchiglia") è il dio della Luna: la conchiglia rappresenta la matrice femminile, la Luna presiede alle nascite della vegetazione e della vita in generale.

La conchiglia è in grado di generare la Perla, il Sè più profondo e perfetto.

Il simbolo della conchiglia ha anche valenze spirituali: infatti spesso, nelle chiese, le acquasantiere di pietra hanno la forma di una conchiglia.

Quindi, se un giorno con amore una donna regalerà a un uomo delle conchiglie scelte e raccolte da lei, quell'uomo dovrà ritenersi molto fortunato, perchè ella gli avrà fatto dono della sua essenza femminile più profonda, autentica e vera.