lunedì 30 luglio 2012

l'importanza di ascoltarsi

Una mia paziente, qualche anno fa, mi disse che le era successa una cosa importante. Lei era abituata a fare jogging per rilassarsi e, quando usciva di casa, si metteva a correre fino a quando, stanca, decideva di rientrare. Nell'ultima uscita, invece, a un certo punto, improvvisamente, aveva sentito che il suo corpo le chiedeva di smettere di correre e di iniziare a camminare, poi, dopo qualche minuto, di correre di nuovo, poi di camminare, poi di fermarsi, e così via. Per tutto il tempo della sua passeggiata lei aveva semplicemente esaudito alla lettera ciò che le chiedeva il corpo.
Mi disse che avere ascoltato e assecondato le richieste del suo corpo era stata per lei un'esperienza nuova e appagante, che le aveva dato un senso di pienezza e di benessere totale. La testa non si doveva più porre domande su cosa fosse meglio fare, nè su cosa desiderasse davvero: il corpo. inequivocabilmente, le suggeriva qual'era la cosa giusta da fare in ogni momento.
Aveva sperimentato il proprio corpo come una parte di sè che sapeva con chiarezza cosa desiderava e la sua testa aveva semplicemente recepito ed eseguito le richieste che venivano dal corpo.

Credo che molti momenti difficili nella nostra vita nascano dalla mancanza di ascolto delle richieste che giungono dalla nostra psiche e dal nostro corpo. A volte non si può realizzare subito ciò che il nostro corpo e la nostra anima ci chiedono, però il sapere cosa si sente davvero, cosa si vuole davvero, è fondamentale per non sentirsi confusi. Se, per motivi contingenti, non si può fare ciò che si vorrebbe, non ha importanza: lo si farà appena si potrà, ci si darà da fare per cercare di realizzare le condizioni che ce lo permetteranno in futuro. Saremo delle persone che sanno ciò che desiderano veramente e che cercano di realizzarlo, e questo stato d'animo conferirà senso alla nostra vita.
E' la mancanza di ascolto di noi stessi, la confusione su ciò che effettivamente è vero ed ha senso per noi, che ci mette in difficoltà.
Le ferie possono essere un'occasione ideale per ascoltarci, per stare con noi stessi, liberati dalle esigenze del lavoro e dei ritmi spesso frenetici che viviamo abitualmente.
Approfittiamone, per chiederci cosa vogliamo veramente e cos'è davvero importante per noi, per ascoltare la nostra psiche e il nostro corpo, che sono ciò che ci costituisce, sono la nostra essenza, e spesso ci chiedono le stesse cose, con modalità e strumenti espressivi diversi.
Cerchiamo di volere bene e di nutrire bene la nostra psiche e il nostro corpo: in cambio avremo quella serenità e quella sicurezza che ogni rapporto d'amore regala a chi lo vive in modo appassionato. 

domenica 22 luglio 2012

convivere con l'abitudine

Ho sempre pensato che uno dei motivi che rendono tanto desiderabili le ciliegie sia il fatto che si possono mangiare solo per pochi giorni all'anno, mentre le mele, che praticamente si possono mangiare sempre, non hanno la medesima attrattiva.
Se fosse vero l'inverso, cioè che le mele si potessero gustare solo pochi giorni all'anno, mentre le ciliegie fossero sempre a disposizione, forse apprezzeremmo le mele molto di più.

Un pensiero analogo mi è passato per la testa un paio di giorni fa, mentre mangiavo un panino lungo un sentiero delle Dolomiti, incurante del magnifico massiccio del Sella libero da nubi che si mostrava completamente al mio sguardo. Vedere tutto il gruppo del Sella non è facile, perchè spesso è coperto almeno parzialmente dalle nubi: io ho avuto la inusuale fortuna di poterlo vedere libero da nubi per tre giorni di seguito e dopo tre giorni era già diventato ai miei occhi una cosa normale, una parte del paesaggio che potevo tralasciare di guardare, mentre solo due giorni prima, appena arrivato in montagna, non mi stancavo di guardarlo con incredulo stupore, come le prime ciliegie che si mangiano a giugno.
Non so a voi, ma a me questa capacità che abbiamo di abituarci anche rapidamente alle cose (cosa per altro naturale e normale) mi ha sempre colpito.
Come quando ci si dimentica della fortuna che abbiamo ad essere in buona salute, salvo dare a questo fatto un'enorme importanza quando usciamo da uno stato di malattia, magari grave.
Tanti anni fa mi era venuto da pensare che si sarebbe dovuto obbligare tutti per legge a passare qualche ora al mese nel pronto soccorso di un ospedale per ricordarci sempre di quale fortuna è non avere malattie.

Si rischia di abituarsi, di dare per scontate tante cose e di non valorizzarle più, per cercare sempre nuove fonti di soddisfazione. Cercare il nuovo è una bella cosa, però, forse, questa svalorizzazione delle cose a causa dell'abitudine bisognerebbe tenerla un po' più sotto controllo...

giovedì 12 luglio 2012

genitori di noi stessi

Poichè noi percepiamo il mondo esterno attraverso la nostra psiche, è fondamentale ascoltarla, conoscerla e nutrirla affinchè goda di buona salute.
A mio parere la psicoterapia, fondamentalmente, serve per darsi lo spazio e il tempo per incontrare la propria psiche, dialogarci e conoscerla meglio. Lo scopo finale di questo lavoro è poter vivere, cioè stare nel mondo, essendo più consapevoli di chi siamo veramente, di cosa desideriamo e di come possiamo fare per vivere la nostra vita in modo più autentico, superando le distorsioni e le paure che le nostre esperienze passate ci hanno portato.
Quando ci liberiamo dai condizionamenti e dalle inibizioni del passato, a volte ci poniamo domande tipo: ma io chi sono veramente?, posso permettermi di essere me stesso? faccio del male a qualcuno se seguo la mia autenticità?, come si fa a volersi bene?, quali sono i miei veri interessi? troverò mai qualcuno che mi voglia bene e a cui vorrò bene?...
Le risposte vere a queste domande si trovano se non si tradisce se stessi, se ci si permette di stare con la propria anima, se non si perde la consapevolezza della propria unicità, se ci si abbraccia e si pensa di essere comunque un valore, anche se non si hanno risposte precise, perchè ciò che è importante è cercare, in buona fede e con il coraggio di chi sa che sta lottando con amore per una buona e giusta causa.
A volte riusciamo ad amare gli altri, ma non ad amare noi stessi. Strano, no?

Per questo le ferie possono essere un periodo importante, perchè, esonerati dagli obblighi e dalle occupazioni quotidiane, ci possiamo riappropriare del tempo, possiamo possedere il tempo, usarlo per noi stessi, averlo a nostra disposizione.
Prenderci cura di noi, anche se non sappiamo come. Stare con noi stessi, anche se non sappiamo bene cosa fare.
Cosa si fa con un bambino per aiutarlo a crescere bene? Si sta con lui, lo si ascolta, lo si osserva, si cerca di percepire la sua verità, si ascolta cosa i suoi comportamenti ci muovono dentro, in una parola lo si ama; e così dobbiamo fare con noi stessi, come se fossimo i genitori buoni di noi stessi.
Spesso noi ci comportiamo con noi stessi come i nostri genitori si sono comportati con noi e questo a volte non ci aiuta. Dobbiamo cercare di renderci conto di quando facciamo questo, per cambiare registro ed essere per noi quei genitori che avremmo voluto avere, comportarci con noi come avremmo voluto che i nostri genitori si fossero comportati con noi, darci quello che loro, in buona fede, non hanno saputo darci. E' inutile cercare qualcun altro che faccia questo con noi e per noi; se non lo facciamo noi, saremo sempre dipendenti da qualcun altro, il nostro bambino ferito che ci portiamo dentro non guarirà mai.
Ci vuole coraggio, ma dobbiamo avere la consapevolezza che è l'unica strada possibile per diventare veramente autonomi, più sicuri di noi stessi e meno timorosi davanti agli altri e al mondo.
Qualcuno ci può aiutare, ma tocca a noi, solo a noi, il compito di lottare per guarire le nostre ferite.



giovedì 5 luglio 2012

come fare per non andare mai in crisi


   1) ATTRIBUIRE SEMPRE LA COLPA DI CIO’ CHE CI ACCADE A QUALCUN ALTRO.

  2) NON CAMBIARE MAI IDEA SU QUALCOSA O SU QUALCUNO.

  3) NON IMPEGNARSI MAI A FONDO IN NESSUNA RELAZIONE AFFETTIVA.

  4) TRASCORRERE IL PROPRIO TEMPO FACENDO SEMPRE LE STESSE COSE, MEGLIO SE PRIVE DI SENSO.

  5) ESSERE MOLTO RIGIDI NELLE QUESTIONI MORALI.

  6) FILOSOFARE O PONTIFICARE SULLA VITA SENZA AVERLA VISSUTA IN PRIMA PERSONA.

  7) ESERCITARE RIGIDAMENTE IL POTERE CHE SI HA.

  8) NON AVERE ALCUNO SCRUPOLO NEL CERCARE DI ARRIVARE IN TUTTI I MODI POSSIBILI NELLE POSIZIONI DI COMANDO.

  9) CONSIDERARE LE PERSONE COME SE FOSSERO COSE.

10) NON INTRAPRENDERE MAI UN PERCORSO PSICOTERAPEUTICO.

Avete qualcos'altro da aggiungere?