sabato 12 maggio 2012

il profumo dell'adolescenza


A volte mi capita di leggere delle cose e pensare: non potrei descriverlo meglio.
Ecco un esempio, scritto dalla psicologa Marica Rytovaara:
"L'adolescenza è piena di emozioni violente e inelaborate, dato che gli adolescenti sono pieni di un senso di impotenza, della mancanza di autonomia e di mezzi per dare forma al proprio destino. Gli adulti spesso ridicolizzano la vulnerabile dipendenza dei ragazzi di quest'età e non riescono a vedere il nudo terrore e la paura dell'abbandono che si nascondono dietro la maschera del disprezzo. L'adolescente è assolutamente consapevole del fatto che la rete di protezione dei genitori, ormai logora, sta per scomparire e si rende conto che fare la scelta sbagliata può rivelarsi essere perduto per sempre.
Gli adulti tendono a soffrire di amnesia collettiva riguardo alla loro adolescenza per evitare di riconnettersi con il tumulto e le ferite di amori non corrisposti, rifiuti e tradimenti. Gli adolescenti invece intraprendono la discesa nella solitudine, che significa l'inizio della separazione e dell'individuazione e della comprensione del fatto che i genitori non possono più proteggerli dal duro scontro con le gerarchie sociali".

Personalmente amo lavorare con gli adolescenti, perché è come lavorare a contatto con il magma incandescente: magnifico e pericoloso al tempo stesso. Materia grezza, da maneggiare con cura, bisognosa del massimo rispetto e della massima valorizzazione.
Stabilire un rapporto di fiducia con un adolescente non è per nulla scontato, ma, se accade, ha il profumo dei fiori appena sbocciati.

Maria Grazia Luffarelli: tulipani danzanti

3 commenti:

alessandra ha detto...

E' un argomento che mi tocca molto da vicino. Proprio ieri sera ho avuto un incontro con una psicologa per i miei figli rimasti orfani di padre all'età di sette e quattordici anni. Sono due ragazzini che sembrano interrotti. La bimba ora tredicenne è piena di rabbia, il ragazzo ventenne in preda ad un'adolescenza ritardata.
Alla mia domanda su cosa avrei potuto fare per aiutarli, mi ha risposto:- niente, sarà il tempo ad aggiustare e dare loro un equilibrio.
Le ho chiesto se poteva seguirmeli entrambi, mi ha detto che lei segue un solo componente per famiglia.
Quando le chiesto come dovrei comportarmi quando mio figlio per ore si butta addosso tutto il dolore possibile, mi ha detto di non dare troppo spazio a queste manifestazioni e cambiare stanza.
Quindi sono alle prese con l'adolescenza nel sua massima espressione.

carlafamily ha detto...

Sto vedendo con i miei occhi che qui dove sono io in Nicaragua l'adolescenza e l'infanzia sono vissute ai margini di tutto. Questi giovani hanno un carico sulle spalle inimmaginabile.
Non è certamente solo il contesto famigliare a formare i nostri giovani ma anche un contesto ambientale e qui, ahimè, anche storico. Chiedendo ad un bambino cosa desidera per se per il suo futuro e possibile sentirsi rispondere "non andare a prendere legna tutti i gioni nella boscaglia". Oppure se chiediamo ad un adolescente cosa gli piacerebbe fare rispondà "andare a scuola e non rompere sassi per aiutare la famiglia. Credo che un'ottima scuola di vita per noi e per gli adolescenti sia la vita di gente come questa.
ilcastdellanostravita.blogspot.com

curlydevil ha detto...

nel mio ricordo di adolescenza ben pochi profumi ma piuttosto odori sgradevoli: il sudore acre sulla pelle bombardata dagli ormoni, le scarpe da tennis, i prodotti contro l'acne, gli shampoo antiforfora... niente di poetico direi ma tanta vulnerabilità e solitudine e tanti sogni per i quali non mi sentivo autorizzata.Complimenti per questo blog sempre ricco di poesia e umanità.