giovedì 15 marzo 2012

l'equilibrio dinamico

La vita è un cambiamento continuo di stati d'animo diversi.
A volte capita di sentirsi in equilibrio, di avere un buon rapporto con sè stessi e col mondo, anche per lunghi periodi, e si è felici.
Altre volte questo equilibrio proprio non lo si trova da nessuna parte e sembra di essere circondati da infiniti stimoli e possibilità nessuna delle quali ci appaga fino in fondo. Il mondo sembra poco interessante, piatto e poco nutriente, come un brodino di dado troppo annacquato.
Il fatto è che l'equilibrio non è una condizione definitiva, perchè la vita tutti i giorni ci porta delle novità, degli stimoli, delle scelte da fare e non possiamo bloccare il tempo nè i nostri stati d'animo interiori troppo a lungo.

Vivere è come andare in bicicletta: per rimanere in equilibrio bisogna pedalare.

Se si rimane fermi, si devono fare i salti mortali per non cadere, come fanno i ciclisti quando fanno il surplace, quell'esercizio faticosissimo per rimanere fermi sul posto senza toccare coi piedi per terra, nel quale spingono impercettibilmente la bicicletta in avanti e subito dopo la spingono indietro.
Possiamo quindi pensare alla vita come a una successione di sempre nuovi momenti di equilibrio, diversi da tutti quelli precedenti: l'equilibrio inteso in senso dinamico e non in senso statico, un equilibrio che non si raggiunge mai una volta per tutte, ma è il frutto di successive trasformazioni e necessita di momenti temporanei di disequilibrio e cambiamento, fino alla morte.
E nei momenti di difficoltà si può ripensare ai passati periodi felici  non col desiderio di tornare indietro, ma per rendere presente quel contatto con la nostra essenza che allora ci dava energia, per cercare di viverlo di nuovo anche nelle attuali, mutate circostanze. 

11 commenti:

Massimo Caccia ha detto...

Equilibrio in divenire...una ricerca continua, dunque, se consideriamo, come hai scritto, tutte le novità del quotidiano.

Federicasole ha detto...

Condivido pienamente questa bellissima riflessione. La ricerca dell'equilibrio come un obiettivo o una chimera!?
un saluto

olgited ha detto...

Bello ed interessante post.
Vivere è come andare in bicicletta: per rimanere in equilibrio bisogna pedalare.Allora pedaliamo!!!Buona serata DR.Giorgio.

Marzia ha detto...

Ciao sono Marzia ed è bello leggere e condividere le nostre idee e scambiarci i pensieri...Si tutto dentro e fuori di noi cambia ed allora xchè mai temere i cambiamenti,sono solo opportunità di crescita.Un cielo ha nuvole,sole,pioggia,vento,ma rimane sempre un cielo,solo trovando veramente noi stessi possiamo nn temere i cambiamenti,ma danzare con essi.
Piacere di conoscerti Marzia

annalisa10 ha detto...

Wow meraviglioso commento: "Solo trovando noi stessi non temiamo il cambiamento"

Ivana ha detto...

Interessante l'equilibrio nel senso dinamico, dato che il termine dà la sensazione che sia qualcosa di fermo ! Resta sempre il fatto che dobbiamo conquistarlo e faticare a riprenderlo quando lo perdiamo. Buon fine settimana.

Paola Tassinari ha detto...

...mi pare molto azzeccato , con poche e semplici parole il senso della vita.
Io mi ci ritrovo,la vita non è stabile e ferma, ma l'uomo o almeno parlando di quello che provo io tende a voler tenere l'equilibrio fermo immobile , coi piatti della bilancia pari e perciò crea una serie di abitudini assurde, abitudini che danno l'impressione di tenere fermi gli eventi...che terribile illusione.

L'apprendista ha detto...

È molto interessante tutto quello che dici però com'è dificile pensare ai momenti felici quando ti senti basso di energia e un po' depresso! Comunque capisco la necessità di provare a fare questo esercizio. Un caro saluto.

Carlo Volebele Vay ha detto...

Concordo pienamente con quel che scrivi. Tra l'altro, quando mi sento particolarmente infelice o giù di corda, proprio come suggerisci tu, mi metto a replicare piccoli gesti o ritualità che associo a momenti felici del passato e questo quasi sempre mi fa sentire meglio.
Ciao e complimenti per i tuoi post che sono sempre di estremo interesse.

Mirtilla ha detto...

Mi piace la metafora della bicicletta! E in generale mi piace, comprendo e condivido tutto il discorso sul continuo divenire....la mia difficoltà è capire come tutto questo è compatibile con le relazioni. Quello che io vedo è che agli altri non piace il mio tentativo di crescita e quindi di cambiamento perchè in una società in cui tutti siamo incasellati da qualche parte, e facciamo parte di una qualche categoria, reale o anche solo mentale, la tendenza è quella di far sì che tu non abbia scampo! Ormai sei quello e quello devi essere tutta la vita!! non so voi,ma x quanto mi riguarda questa è la mia esperienza con le persone ed il motivo x cui tendo ad isolarmi e a scappare dalle relazioni.....

Sandra M. ha detto...

Raccontato, descritto e spiegato in modo impeccabile.
Mi sa che sono in ...surplace...