giovedì 9 febbraio 2012

luci e ombre


Foto di Roberto Carnevali
Immaginiamo di essere al buio in una stanza con gli occhi aperti: non vediamo niente.
Abbiamo a disposizione una lampada molto potente: se aumentiamo gradualmente l'intensità della luce, ci vedremo sempre meglio.
Se però continuiamo a far crescere la luminosità, arriveremo ad un punto in cui la luce sarà talmente potente che dovremo chiudere gli occhi e non vedremo più nulla. Quindi, per vederci, non è sufficiente la luce, è indispensabile anche una certa quantità di ombra.

La scienza ci insegna dunque che la crescita continua e illimitata è assurda e che le condizioni ottimali sono sempre un mix di opposti che convivono integrandosi a vicenda.
Ciascuno di noi ha nella propria personalità luci e ombre, ed è normale che sia così, anche se la nostra società oggi sembra non essere d'accordo, perché ci vuole sempre produttivi, efficienti e vincenti mentre irride chi non è perfetto nei risultati lavorativi, nella bellezza del corpo o nelle prestazioni sessuali.
Il risultato di questo modo di essere è una crescita verticale delle ansie da prestazione e delle patologie a sfondo depressivo, che spesso sono dovute al timore o alla convinzione di non essere capaci di corrispondere agli alti standard che ci imponiamo o che ci vengono richiesti.
Le ombre non integrate cacciate dalla porta, rientrano dalla finestra sotto forma di psicopatologie che ci costringono a fermarci e a riflettere. 
Forse per scoprire che il nostro equilibrio va cercato là dove le luci delle nostre capacità naturali coesistono armoniosamente con le ombre rappresentate dalle nostre caratteristiche che la maggioranza delle persone non apprezza e magari condanna.   

10 commenti:

nellabrezza ha detto...

è per questo che c'è in giro solo gente depressa... secondo me vedono troppa tv, nel senso di troppa pubblicità. poi è difficile essere felici del poco, a paragone del troppo pubblicitario..o comunque comprendere che essere soddisfatti non è nella quantità delle cose possedute... poi possedute per poco, giusto il tempo che può durare una vita..

lauramentre ha detto...

secondo me perchè non prestiamo attenzione ai dettagli e non ascoltiamo abbastanza...
:)

Paola Tassinari ha detto...

Io amo il buio, amo la luce intensa,le due forze non vogliono stare in equilibrio o prevale l' una o prevale l' altra e pensare che il mio motto è...est modus in rebus.
Ciao.

alessandra ha detto...

Mi viene da pensare alla legge della leva, all'importanza del suo fulcro, quel punto dove si erge il nostro equilibrio, simbolicamente parlando naturalmente.
Quel punto dove il cielo tocca il mare, dove le nuvole accarezzano la montagna e dove il sole l'abbraccia, dove risiede l'armonia e luci ed ombre s'incontano nell'esatto momento in cui impareremo ad accettarci e volerci bene, ad amare le nostre debolezze ed essere orgogliosi delle nostre capacità non cercando continuamente l'approvazione degli altri.

Arnicamontana ha detto...

se non ci fosse la luce non esisterebbe l'ombra, e laddove c'è un'ombra vuol dire che da qualche parte c'è una luce. Entrambi imprescindibili.
Un caro saluto

tittidiruolo ha detto...

Sono commossa perchè leggendo ciò che hai scritto mi hai dato delle risposte che oggi cercavo (inconsapevole).
Grazie. Grazie da tutte le parti che sono in ombra ..ma che hanno avuto la loro accoglienza.:)

L'apprendista ha detto...

La tua riflessione mi ricorda un libro che ho letto di Jung. Il titolo in italiano sarebbe "Rincontro con l'ombra" o qualcosa del genere. In quel momento mi ha aiutato tantissimo a comprendere certe cose del rapporto con mio figlio preadolescente. Un caro saluto.

giorgio giorgi ha detto...

Mi fa molto piacere. La sincronicità mi colpisce sempre.

alessandra ha detto...

Senti che bella questa poesia che ho letto stamattina:

"L'oscurità,
come rappresentarla?
Le profondità del cuore e della mente,
le profondità dell'universo,
il luogo in cui la luce brillante trova riposo.
Bing Xin

Pierluigi ha detto...

Dialogo tra Levi Matteo e Satana (il mago Woland).

"Se vieni da me, perché non mi hai salutato, ex pubblicano?", replico Woland severo.
"Perché non voglio che tu stia in salute", rispose brusco il nuovo venuto.
"Ma dovrai rassegnarti a questo", replicò Woland e un sorriso increspò la sua bocca, "sei appena apparso sul tetto e già hai fatto una sciocchezza e ti dirò quale: è il tuo tono. Hai pronunciato le parole come se non riconoscessi le tenebre e il male. Sii tanto cortese da riflettere su questa domanda: che cosa sarebbe il tuo bene se non ci fosse il male, e come apparirebbe la terra se non ci fossero le ombre? Le ombre nascono dagli oggetti e dalle persone. Ecco l'ombra della mia spada. Ma ci sono le ombre degli alberi e degli esseri viventi. Non vorrai per caso sbucciare tutto il globo terrestre buttando via tutti gli alberi e tutto ciò che è vivo per godere della tua fantasia della nuda luce? Sei uno sciocco."

(Il maestro e Margherita)
Mikhail Bulgakov