mercoledì 22 febbraio 2012

il medico di base

Credo molto nell'utilità del medico di base (o di famiglia, o della mutua che dir si voglia).
Penso che ciascuno dovrebbe avere un medico di base che lo ascolti con attenzione e che non si concentri solo sulla parte del corpo malata. Anche perchè spesso quella parte del corpo è malata perchè c'è qualcosa che non va anche dal punto di vista psicologico.
Alcune statistiche dicono che almeno il 40-50% dei problemi fisici portati al medico di base hanno come concausa problemi psicologici: solitudine, ansia, depressione, ecc.

So che non è facile trovare medici di base che si interessino anche dello stato emotivo del paziente, ma credo che bisognerebbe cambiare medico fino a quando non si trovi un medico col quale sia possibile avere una relazione fatta anche di ascolto e di dialogo, che ci chieda e ricordi come, dove e con chi viviamo.

Purtroppo l'università non dà una formazione adeguata al medico riguardo alla relazione emotiva col paziente e quasi tutto è lasciato alla buona volontà dei singoli.
E' vero che la professione del medico è sovraccarica di incombenze e problemi burocratici e non penso che il medico dovrebbe fare anche lo psicologo, però almeno un pochino sì.

Solo ultimamente, a causa dei tagli alla spesa pubblica nel settore della sanità, si sta cercando di offrire ai medici un po' di formazione sul rapporto psicologico col paziente, al fine di risparmiare sulle prescrizioni dei farmaci.
Speriamo che la crisi economica abbia almeno questo effetto collaterale positivo!

15 commenti:

Loredana ha detto...

Il mio medico di base parla anche troppo, ma dei suoi problemi...diciamo che il sostegno psicologico o , quanto meno, l'ascolto attivo lo faccio io nei suoi confronti.
Essendo un'insicura necessita anche di incoraggiamenti e di essereindirizzata, praticamente io vado lì e dico cosa devo fare di analisi, di controlii ecc...la capacità di pensare alla psiche è sempre molto carente nei medici, anche ospedalieri, che troppo spesso , quando si trovano di fronte persone con disagi psichici aggirano l'ostacolo chiamando gli psichiatri e spesso, troppo spesso, ho sentito dire, "parlateci voi con questi( matti sottinteso) che noi ( persone normali???!!!) non li capiamo!!

loredana

Graziana ha detto...

Ho avuto la fortuna di avere un medico di famiglia che mi ha accompagnata dall' età di 2 anni fino a qualche lustro fa, per circa 40 anni, nella mia famiglia di origine come in quella attuale.

E' indicibile il rapporto che aveva con noi pazienti, davvero non ci sono parole. Io ho continuato a consultarlo anche quando era in pensione: qualsiasi dubbio, perplessità ... era pronto all'ascolto attento; all' empatia, sempre e comunque. Poi l' informazione, le sue ipotesi che puntualmente si rivelavano giuste, la visita specialistica, quando era il caso, ma sempre supportata da una chiara informazione sul perché e sul percome.

Altra cosa fondamentale: Egli faceva formazione con i pazienti. Il farmaco veniva spiegato: perché prendere tutta la scatola delle compresse se trattavasi di antibiotico, perché attendere a prenderlo, imparare ad ascoltare il proprio corpo, non soffocare i sintomi ...

Studioso appassionato, innamorato del suo lavoro, e, per dirla breve, il suo approccio era sempre olistico.

Alla sua morte prematura mi sono sentita orfana,ma gli devo anche l' aver imparato la fatica di essere sana. Per quel che è possibile ovviamente ...

Grazie dottor Trabucco!!

nellabrezza ha detto...

Infatti il mio medico di base, qualsiasi sia la mia domanda, il mio (per fortuna sempre, finora, piccolo) problema, mi chiede subito cosa voglio, nel senso QUALE medicina può prescrivermi. Non si interessa molto del resto. Del resto in senso di me. Cosa che invece sembra interessare moltissimo l'omeopata, dove mi reco una sola volta all'anno. Per l'allergia, ma il suo è un "interesse" alle storie mie, che diventa quasi consolatorio...

Miss Pansy ha detto...

Il mio medico di base è stupendo: non prescrive subito esami e medicine, ma ti ascolta. Quando è necessaria la cura farmacologica ti spiega il perché ed il per come di ogni farmaco. Il primo al quale ho parlato degli attacchi di panico è stato lui che è stato un'ora a parlarmi di cosa mi stava accadendo ascoltando poi cosa avevo da dire. Ho imparato davvero tante cose con lui.
Spero, ora che mi trasferirò, di trovarne uno con la stessa competenza...

tittidiruolo ha detto...

"non penso che il medico dovrebbe fare anche lo psicologo, però almeno un pochino sì."
Sì, un pochino tanto, sì..

Carlo Volebele Vay ha detto...

Ho letto con molto interesse questo tuo post e lo condivido. Io sono di una generazione che aveva il medico di famiglia, quello che ti vedeva crescere, sapeva tutto di te e dei tuoi cari, veniva a visitarti a casa anche per una semplice bronchite e le nonne gli servivano il caffè con il servizio buono come fosse un amico (spesso lo era) e intanto che lo sorbiva gli mostravano gli esami. Oggi ho un medico di base preso con un criterio random dagli elenchi della USL a cui ordino le ricette e le impegnative per telefono, che quelle poche volte che mi vede mi chiede come va il diabete perché mi confonde con qualcun'altro e via così. Me lo vedo poco a fare lo psicologo. Ciao

Sandra M. ha detto...

Io sono fortunata. Lui ascolta molto. E visita, visita sempre . E viene a casa , se stai male e hai la febbre.
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Scusa la mia prolungata assenza....leggo sempre tutto, tramite le pagine di Google Reader.Sono in grave difficoltà a commentare nei blog dove il modulo commenti è posizionato sotto il post e , quindi, anche qui da te: il sistema non mi riconosce e debbo ricaricare continuamente la pagina con conseguente sparizione di ciò che ho appena scritto. Ciò vuol dire che per scrivere un commento impiego un tempo assurdamente lungo. E’ una situazione che si protrae da tante settimane, anche se cambio browser …niente da fare. Negli ultimi tempi ho trovato un sistemino che qualche volta funziona: clicco con il destro e seleziono “ricarica frame” .Ma da alcuni giorni anche questo funziona una volta sì e dieci no. Quindi mi scuso , mi dispiace moltissimo, continuerò a leggerti tramite Google Reader ma non commenterò più…non ce la faccio, non è proprio umanamente possibile. Non ho alcun problema se i commenti sono in pagina a parte o in finestra pop-up. Ma certo non posso pretendere…. Grazie per la tua comprensione.

Paola Tassinari ha detto...

...utopia?

giorgio giorgi ha detto...

Mi dispiace molto e vorrei sapere se anche altri hanno questo problema o se riguarda solo te. Non so nemmeno se potrei cambiare il modulo commenti. Nel frattempo spero che tu riesca a risolverlo.

alessandra ha detto...

Fine ottocento, un raggazzino figlio di una famiglia molto povera riesce a studiare con grandi sacrifici Medicina, diventa un bravo medico che corre di giorno e di notte, prima a cavallo poi in bicicletta con addosso sempre il suo (tabaro) consuto(mantellina) senza nessun compenso. Anni 80 con l'avvenuto benessere studiare non è più un privilegio ed ogni famiglia tende a far studiare i propri figli con l'orgoglio di poter dire:ho un laureato in casa- tanto meglio se si tratta di un medico.
Tre bambini giocano assieme in piazza, da grandi Renzo diventa medico, Paolo fornaio, Valentina infermiera.
Renzo non saluta più il fornaio ed incontrando Valentina nelle corsie d'ospedale, al suo saluto confidenziale la prega di rivolgersi a lui con il "lei". Si capisce come siano cambiati i tempi spesso a scapito dell'umanità che tiene conto del fattore psicologico delle persone.
Ricordo il medico del paesino dove ho vissuto fino a vent'anni, conosceva tutti, faceva anche il dentista se occorreva, levando denti per niente perchè diceva:-in Africa ho visto di peggio-e quasi tutti i mal di pancia per lui erano dovuti a dispiaceri..bè piuttosto di un medico che non guarda negli occhi il suo paziente e fissa il computer stampando un'infinità di fogli rosa , visite che fanno gli altri, analisi in laboratorio, medicine in farmacia e intanto lui stampa.

olgited ha detto...

Il mio medico di base tende a non visitare e ad ascoltare figurati tu.Ho dovuto lottare per farmi fare un cardiogramma e poi si è convinto che era vera la mia ipertensione,e non sindrome da "camice bianco".Al pomeriggio fa il dentista ed ha altro per la mente.Ho sempre pensato che fosse meglio cambiarlo.Alla prossima,ciaoooooooo.

isi ha detto...

sono sostanzialmente d'accordo. il problema è quando il medico ti ascolta e ti dice che è tutto psicosomatico...

rosso vermiglio ha detto...

Mi è successo come a Sandra! Strano, è la prima volta...

rosso vermiglio ha detto...

Un guaio, siamo alla terza volta...ora salvo.
Dicevo.
Dopo diciotto anni, due anni fa ho cambiato medico proprio per questo motivo: non ascoltava. Anzi.
Era diventato polemico e si infastidiva ogni volta che gli si faceva una semplice domanda. Ce ne siamo andati in molti. Credo fosse un po' esaurito, altrimenti non mi spiego l'atteggiamento. Ora va molto meglio. Il nuovo ci ascolta e consiglia, non prescrive solo ricette.

LunaMea ha detto...

Quando da piccola andavo dal dottore di famiglia sempre ti faceva sedere sul lettino,ti ascoltava il respiro,ti guardava la lingua,la gola...si accertava del tuo stato!
Mi e' capitato di essere presente alla prima visita del mio ragazzo col suo medico di base...gli ha chiesto cosa aveva,se voleva dei giorni,quanti,non l'ha nemmeno toccato,che sconforto!!Io non sono per niente cagionevole e da 15anni a quasta parte non ho avuto bisogno di medici,le poche volte mi sono rivolta a medici alternativi!L'unica pecca e'che le visite sono abbastanza care!
Sono stata anche alla visita di un amico con un dottore indiano,e'stato un colloquio di piu' di mezz'ora sulla sua vita,lettura del battito del polso,cibi adatti e non alla sua costituzione,riconoscimento dei punti in cui accumula lo stress,e esercizi fisici e di respirazione da fare a casa!La visita si trasforma in scambio,conoscenza,una presa di coscenza nuova sul proprio corpo!ciao